Nuovo asfalto sulla Mezzina: riduce il rumore, produce meno CO2 e dura di più

SANT'ELPIDIO A MARE - Trecento metri di strada in cui aumentare la sicurezza, ridurre il rumore testare un prodotto innovativo, Rd Prene che è un modificatore di bitume contenente gomma riciclata da pneumatici a fine vita. Tutto questo c’è dietro l’asfalto che è stato posizionato sulla provinciale Mezzina nel territorio di Sant’Elpidio a Mare. Un prodotto che contiene gomma riciclata da pneumatici a fine vita ed è ora in fase di sperimentazione, dopo un lungo iter di ricerca e sviluppo del progetto Ecomobi. Il brevetto dell’azienda elpidiense si è incrociato con l’asfalto fornito dalla Bitumtec del Grippo Api e l’università Alma Mater di Bologna che ha eseguito tutti i test sul prodotto, validandone l’efficacia. “Terminata la ricerca, abbiamo proposto alla Provincia di testare l’asfalto e la risposta è stata subito positiva” spiega Roberto Cardinali, Tecnofilm. L’asfalto del campo prove è uno “Stone Mastic Asfalt" (SMA): ha una elevata rugosità superficiale realizzata selezionando una miscela d’inerti di diverse dimensioni. Viene usato in situazioni dove è necessario aumentare l’aderenza delle ruote dei veicoli all’asfalto, ad esempio in tratti dove c’è un elevato rischio di scivolamento per velocità o curve pericolose.

“Quando ci è stata proposta la collaborazione non abbiamo esitato. Abbiamo scelto di intervenire su uno dei tratti chiave del territorio, in cui troppo spesso si sono verificati incidenti. I nostri tecnici hanno valutato il compound prodotto dalla Tecnofilm, azienda d’eccellenza della nostra Provincia che ringrazio per averci coinvolto. Abbiamo potuto così rinnovare, investendo anche nostre risorse, un tratto di strada, usando questo bitume che offre un'alternativa performante ed ecosostenibile” ribadisce la presidente Moira Canigola. Il brevetto della Tecnofilm, parte del progetto Ecomobi finanziato dal programma di ricerca europea Horizon2020, fornirà ai produttori di PmB (Polymer modified Bitumen) un'alternativa performante, economica ed ecocompatibile ai modificatori tradizionali. Il prodotto è tra il 3-6% del bitume, che è il 10% di quello che si vede poi in strada, ma è considerato il valore aggiunto. “Offre un risparmio sui costi per la produzione di PmB e contribuisce ad una maggiore durata della pavimentazione stradale e alla riduzione del rumore del traffico. Inoltre, utilizzando un modificatore di bitume basato su pneumatici fuori uso (PFU), i nostri clienti ridurranno il loro impatto ambientale (meno CO2), aumentando le loro credenziali ecologiche e l'immagine aziendale” ribadisce Cardinali. Il progetto Ecomobi offre così una alternativa valida di recupero per il PFU.

“L'industria automobilistica europea genera circa 3,2 milioni di tonnellate di PFU ogni anno” spiega Daniele Fornai, responsabile operazioni di Ecopneus, partner di Tecnofilm in questo percorso. Il collocamento in discarica degli pneumatici a fine vita è stato dichiarato illegale nel 2006. Tuttavia, le vecchie aree di discarica in Europa ospitano ancora circa 5,7 milioni di tonnellate di pneumatici immagazzinati, ponendo una seria minaccia per l'ambiente e la popolazione a causa dei frequenti incendi. “Almeno il 50% dei materiali da PFU viene valorizzato all’estero, a vantaggio dell’industria del Paese ricevente. Lo sviluppo della nostra tecnologia consentirebbe quindi di riportare in territorio nazionale il valore che oggi viene trasferito oltre le Alpi, con ricadute positive per l’industria ed il territorio nazionale e locale” aggiunge Fornai.

La Provincia ha creduto nel progetto e ha investito 20mila euro: “Abbiamo scelto quel tratto di Mezzina anche perché uno dei requisiti doveva essere l’alto numero di auto giornaliere di passaggio. Lo valuteremo e poi vedremo in futuro, chiaro che questa operazione è stata resa economicamente possibile perché il privato ha coperto le spese del prodotto” precisa la presidente Canigola. La stesura da parte della Asfalti Srl è appena terminata e ora il tratto sarà sottoposto a un costante monitoraggio proprio per verificare la resa dopo lo studio del professor Cesare Sangiorgi del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali di Unibo. Studio che ha dimostrato come il bitume modificato con il Compound evidenzi eccellenti caratteristiche meccaniche tali da poter essere applicato in asfalti molto impegnativi.

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