Liberazione di Fermo e del Fermano: rinnovato il voto alla Madonna del Pianto

FERMO - Nel rispetto delle disposizioni nazionali attualmente vigenti sull’emergenza sanitaria, si è svolta sabato 20 giugno, a Fermo, con una sentita ma composta partecipazione la cerimonia in occasione del 76° anniversario della Liberazione di Fermo e del Fermano.

Il fronte nel giugno del 1944 passò il fiume Chienti, lasciando una scia di morte. Gli eccidi nazifascisti di Caldarette d’Ete nel territorio di Fermo e gli scontri nel Fermano spezzarono molte vite, un tributo di dolore alla rinascita nazionale.

La cerimonia ha avuto un primo momento, nella Chiesa di San Francesco, con la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Fermo Mons. Rocco Pennacchio che ha sottolineato il lato commemorativo della cerimonia per la città e allo stesso momento l’unione della comunità fermana in questo momento di fede, alla presenza delle autorità civili, militari, religiose e delle associazioni della città, nel corso della quale a nome dell’intera Città di Fermo il Sindaco Paolo Calcinaro ha letto la preghiera alla Madonna del Pianto per rinnovare, come ogni anno, il voto fatto per la salvezza della Città di Fermo dai lutti di guerra.

A seguire, nel piazzale antistante la chiesa dell’Immacolata Concezione di Caldarette Ete la seconda parte, dove si è svolta la cerimonia commemorativa nel corso della quale si sono succeduti gli interventi del Presidente dell’Anpi provinciale Paolo Scipioni che ha letto in apertura, con accanto il partigiano Mario De Benedictis, le parole del partigiano fermano Alvaro Venanzi in uno scritto di Giuliano Montanini, del Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro che ha ringraziato i presenti per la loro composta partecipazione “per ricordare da parte della nostra comunità i valori importanti della società e condannare i disvalori della guerra”. Una cerimonia che avviene in un periodo che segue i tre mesi dell’emergenza sanitaria e per questo il Sindaco ha voluto ringraziare nell’occasione il lavoro senza sosta degli operatori sanitari salutando, fra i presenti, il Direttore dell’Area Vasta Licio Livini. “Un grazie alla testimonianza dei nostri padri e dei nostri nonni che hanno fatto la storia, a quanto hanno costruito" - nelle parole del Prefetto di Fermo, dott.ssa Vincenza Filippi, che ha voluto anche ringraziare il lavoro del mondo sanitario durante l’emergenza e che ha ricordato l’impegno delle istituzioni per favorire la ripartenza. Parole su questa cerimonia commemorativa, sui valori fondanti della democrazia, sull’importanza della libertà da parte del Consigliere Regionale Francesco Giacinti e del vice Presidente della Provincia di Fermo Stefano Pompozzi.

Don Pietro Orazi ha poi benedetto le corone d’alloro che sono state deposte per omaggiare, alla presenza dei familiari e dei parenti, le vittime dell’eccidio compiuto a Caldarette il 19 giugno 1944, sui cippi in memoria di Giuseppe e Luigi Fortuna, che furono scambiati erroneamente per partigiani, crivellati di colpi dai tedeschi per rappresaglia, di Serafino Santini, che venne arso vivo per aver tentato di riappropriarsi delle bestie confiscate dai tedeschi, e del piccolo Giovanni Protasi, morto a soli sei anni per una scheggia di cannonata allo stomaco e privato delle cure necessarie.

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