Il genetista Salvatore Ceccarelli alla Fattoria Sociale Montepacini conclude il ciclo di incontri su "Relazioni, cura, beni comuni. I cibi per la mente"

FERMO - Venerdì 3 maggio alle ore 18.00 presso la Fattoria Sociale Montepacini a Fermo ( Contrada Misericordia ) si terrà l' ultimo appuntamento del secondo ciclo "Montepacini incontri : relazioni, cura, beni comuni. I cibi per la mente". Protagonista dell' incontro sarà il prof. Salvatore Ceccarelli che presenterà il libro " Ci vediamo stasera a Damasco - Tra rivoluzione verde e contadini : due vite, una sola scelta di campo (in tutti i sensi)".

Salvatore Ceccarelli è stato professore associato di Risorse Genetiche e di Miglioramento Genetico alla Facoltà di Agraria dell' Università di Perugia fino al 1987. Nel 1980 inizia a lavorare presso l'International Center for Agricultural Research in the Dry Areas (ICARDA) ad Aleppo in Siria dove è rimasto dino al 2011. Nel 1995 comincia a sperimentare il miglioramento genetico partecipativo in paesi come Siria, Giordania, Algeria, Etiopia, Eritrea, Yemen e Iran con l'obiettivo di conciliare l'aumento della biodiversita' e l'adattamento delle colture ai cambiamenti climatici. Più recentemente ha introdotto il miglioramento genetico evolutivo con lo scopo di riportare il controllo dei semi nelle mani degli agricoltori. È autore, tra gli altri libri, di "Produrre i propri semi - Manuale per accrescere la biodiversita' e l'autonomia nella coltivazione delle piante alimentari" ( Libreria Editrice Fiorentina ), "Mescolate contadini, mescolate. Cos'è e come si fa il miglioramento genetico partecipativo" ( Pentagora 2016 ).

Il libro "Ci vediamo stasera a Damasco " è una testimonianza di quarant’anni di ricerca dedicati alla genetica delle popolazioni di cereali, orientata da una scelta di campo precisa: la ricerca in agricoltura deve servire innanzitutto ai contadini, a fare crescere i loro raccolti e nello stesso tempo, e inscindibilmente, a dare valore alle conoscenze e ad aumentare la loro autonomia. Quarant’anni di opposizione dura e argomentata, sul piano scientifico prima che politico, alla Rivoluzione Verde, al neocolonialismo delle multinazionali del seme (qualche volta anche con la connivenza dei centri internazionali di ricerca) e al loro tentativo – fin troppo ben riuscito – di erodere e ridurre la biodiversità al proprio servizio, cancellando secoli di selezione locale e patrimoni di varietà selezionate e tramandate nel tempo dalle generazioni. L' incontro si concluderà, come è ormai consuetudine a Montepacini, con un momento conviviale (info 333.4401518).

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