Il Coordinamento regionale “No al Muro, Sì al Mare” delle Marche contrario all'installazione di barriere antirumore sulla ferrovia

FERMANO - Il Coordinamento regionale “No al Muro, Sì al Mare” delle Marche, aggiornato dai sindaci locali sull’avvenuto incontro in Regione tra Governatore ed i primi cittadini dei vari comuni costieri sul tema dell'ipotetico sviluppo del traffico merci nella dorsale ferroviaria adriatica, esprime la sua preoccupazione per una vicenda che può, nuovamente, riaprire la discussione e la fase autorizzativa delle barriere antirumore.

"Per il territorio delle Marche - fanno sapere dal Coordinamento -, un aumento di traffico ferroviario pesante e la costruzione di altissime barriere antirumore, sono nocivi per l’ambiente, l’economia, il paesaggio, il turismo e la vivibilità di tutte le città ed i paesi costieri. Un eventuale arretramento della tratta ferroviaria, su cui dirottare i treni merci, visto che ci è stato palesato un esponenziale aumento delle percorrenze in tal senso (un convoglio ogni 8/9 minuti), garantirebbe un sicuro miglioramento della percorrenza e la tutela dei cittadini, turisti e pendolari che continuerebbero ad utilizzare l’attuale linea ferroviaria, a quel punto notevolmente scaricata da percorrenze improponibili!

Siamo lieti che la Regione e tutti i Sindaci marchigiani si esprimano convintamente per il “no alle barriere”. Ci piacerebbe, da cittadini, sentire l'unanimità anche sull’arretramento ferroviario, perché, anche se il compito dei Comitati “No al muro, Sì al mare” è impegnarsi per evitare, oggi, la costruzione delle barriere antirumore, l'idea che la politica regionale, a tutti i livelli, si orienti per l'arretramento, futuro, dei binari, vuol dire che le nostre battaglie a favore della tutela delle città e del territorio costiero marchigiano hanno prodotto una nuova consapevolezza nei politici che ci rappresentano e che hanno recepito le istanze del Coordinamento Regionale.

Problema di costi per l’arretramento? Assolutamente no, visto che RFI e Governo sarebbero pronti a gettare alle ortiche ben 13 miliardi e mezzo di euro per costruire barriere fonoassorbenti che, una volta poste in essere le soluzioni alternative richieste ed imposte dalla Comunità Europea (nuovi binari, nuovi carri, nuovi impianti frenanti ecc.), sarebbero obsolete, sovradimensionate e non avrebbero più ragione di essere".

"Ora, qualcuno sa spiegarci il perché di un atteggiamento così poco lungimirante, che va contro ogni mandato affidato ai politici ed ai tecnici ministeriali, i quali dovrebbero avere a cuore le regole, la tutela della democrazia e la pluralità di esigenze nei vari territori? Esiste un politico, un tecnico o chi ne abbia facoltà, come fu l’ing. Gentile di RFI che asseverò le nostre osservazioni tecniche e chiese, con lettera all’allora Governo, una modifica della legge in tal senso? Oppure, come capita spesso nel nostro paese, si fa “melina” fino a che ci si dimentica delle cose a vantaggio dei “soliti, pochi noti” che ne trarranno vantaggio? I territori costieri marchigiani hanno problemi di idraulica sotterranea, geologicamente non idonei ad ospitare fondazioni anche di 8 o 9 metri per le barriere fonoassorbenti. E non vogliamo trattare l’argomento “ambiente” o “paesaggio”. Sarebbe troppo intelligente progettare un mondo più vivibile per le future generazioni, invece che far trovare loro città e paesi divisi a mò della vecchia Berlino!! Bhè! I nostri politici locali e la nostra Regione Marche hanno all’unanimità condiviso la nostra visione del futuro, sia in passato con un Governo di centrosinistra, che oggi con un Governo di centrodestra. Siamo orgogliosi di avere dei rappresentanti così e li auspichiamo ad ogni territorio.

Inoltre aspettiamo con ansia l'arrivo del Prof. Giovannini, ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, nella nostra Regione perché, se così sarà, finalmente ci sarà un ministro che viene nelle Marche a vedere con i suoi occhi cosa potrebbero provocare le barriere nelle nostre città e lungo le nostre coste. Siamo certi che, dopo aver visto come il tracciato della nostra ferrovia sia fortemente antropizzato, anche lui diventerà un sostenitore dei comitati "No al Muro, Si al Mare"".

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