Fare sport, a qualsiasi livello, è il miglior modo per prendersi cura del proprio corpo, garantirsi uno sviluppo armonioso e ridurre i rischi legati alla sedentarietà, con tutto ciò che essa comporta a livello di malattie. Lo sviluppo fisico, però, deve essere sempre accompagnato da un “allenamento” mentale, come sostenevano gli antichi romani con il loro insegnamento senza tempo “mens sana in corpore sano”. Il modo migliore per allenare il cervello? Probabilmente gli sport della mente o “mind games”. E tra poche righe scopriremo cosa sono e perché hanno uno spazio e un prestigio sempre maggiori a livello internazionale.
Iniziamo col provare a capire cos’è uno sport della mente, anche se non è facile darne una definizione univoca. L’IMSA, l’International Mind Sports Association, ovvero l’organo internazionale di riferimento del settore, nel suo statuto non da definizioni ufficiali ma stila piuttosto una lista di 121 discipline che possono essere considerati mind game. Ai primi posti dell’elenco compaiono giochi come gli scacchi, la dama, il go e il bridge.
Non è molto, ma è una prima indicazione di come un mind game possa essere descritto come una disciplina in cui la componente mentale assume un’importanza preponderante rispetto a quella fisica.
Stupisce la presenza in questa lista anche del poker, da molti considerato soltanto come un semplice gioco. Oggi per capire a poker come si gioca esistono decine e decine di portali con spiegazioni dettagliate e guide di tattica e strategia, sia scritte che online. Per capirne la vera complessità però, è importante accompagnare la teoria alla pratica. Solo così diventa possibile capire perché il Texas Hold’em, insieme ai suoi “compagni” 7 Card Stud e Omaha, può rientrare a pieno diritto nella lista dei mind games.
Che i mind games siano una cosa estremamente seria si è intuito addirittura dal 1997, anno della nascita ufficiale della Mind Sports Organization, da subito ente di riferimento per questa categoria di sportivi. Un ente che, nello stesso anno di nascita, è stato capace di organizzare la prime edizione delle Mind Sport Olympiad a Londra.
Da quella prima edizione, quello degli sport della mente si è trasformato in quello che possiamo tranquillamente considerare come un movimento culturale di portata globale. Non per niente in concomitanza con le Olimpiadi di Pechino del 2008 si sono tenute le Mind Sport Olympiad in cui le discipline di gara sono state dama, bridge, go, scacchi e Xiangqi. Impressionanti i numeri dei partecipanti: circa 400 federazioni ufficiali nazionali e più o meno 500 milioni di giocatori.
E in parallelo alle Olimpiadi di categoria sono stati inaugurati anche due importanti eventi satellite che hanno dato ancora più slancio all’intero movimento: il Pentamind e il Decamentathlon.
Iniziamo dal secondo che è una versione del Decathlon declinata in versione mind game. Chi partecipa si sfida infatti in dieci discipline diverse, otto fisse, ovvero memoria, calcolo mentale, IQ, scacchi, Go, Othello, dama e pensiero creativo, e due variabili a seconda delle edizioni. Tra quelle variabili hanno trovato spazio nel corso degli anni il bridge, il backgammon, il Mastermind e addirittura il sudoku.
Il Pentamind, invece, è un concorso trasversale ideato per i giocatori abili a destreggiarsi ai massimi livelli in più discipline diverse. A differenza della formula fissa del Decamentathlon, il Pentamind è molto più fluido e il campione di Pentamind è semplicemente il partecipante che riesce a ottenere il punteggio più alto in cinque giochi diversi.
Chi pensa che i mind game siano soltanto un passatempo per nerd o geni incompresi si sbaglia di grosso. Questo perché tutti noi, indipendentemente dall’età dovremmo provare uno dei mind games+ a intervalli di tempo regolari. La scienza ha infatti più volte dimostrato che discipline come gli scacchi e la dama, il sudoku, e giochi come il memory, oppure i cruciverba, hanno un impatto tangibile sulla salute del cervello, rallentandone l’invecchiamento e mettendolo spesso al riparo da patologie neurodegenerative e demenza. Giocare non è mai stata una cosa così seria.