FERMO - Nei primi giorni di maggio, verso le ore 1.30 giungeva una chiamata in Sala Operativa riguardante una persona molesta che arrecava disturbo alla clientela di un bar in una zona semicentrale di Fermo. Una pattuglia, giunta prontamente sul posto, riconosceva immediatamente la persona molesta, in quanto, negli ultimi anni, si è resa protagonista di numerosi eventi sempre nella stessa attività commerciale. Il quarantenne marocchino in questione, ad esempio, nei mesi passati rompeva una bottiglia di vetro in testa ad un altro connazionale; in un’altra occasione, mentre litigava con un altro nordafricano, minacciava un Agente di Polizia fuori servizio se non si fosse fatto da parte; cosi, come in altri numerosi interventi, i poliziotti sono dovuti intervenire nuovamente a causa del molestatore seriale di via Diaz. Infatti, quest’ultimo, incurante della presenza delle divise, ad alta voce proferiva frasi in lingua araba nei confronti di altri marocchini che erano seduti nel dehor del locale. Quest’ultimi, di tutta risposta, rispondevano coi medesimi toni e nella medesima lingua, scatenando così, l’ira del pregiudicato che cercava di avvicinarsi sempre di più per poter affrontare i due. Gli agenti, visti gli animi sempre più accesi, richiedevano il supporto di altre pattuglie presenti in zona e, nell’attesa, cercavano di trattenere l’uomo che versava in uno stato di agitazione incontrollato. Infatti, nel giro di pochi secondi, i due marocchini, venivano in contatto fisico tra loro e, poco dopo, una terza persona giungeva in difesa dell’amico. Da qui ne scaturiva una violentissima rissa che coinvolgeva anche altre persone estranee a questi, infatti una donna veniva colpita all’addome mentre altri fuggivano per schivare il lancio di tavolini e sedie. Il tutto terminava solo quando il molestatore cadeva a terra con le mani sul viso e col sangue che fuoriusciva dallo zigomo. Subito dopo giungevano in ausilio un’altra volante della Polizia, una gazzella dei Carabinieri e una pattuglia della Guardia di Finanza. Le divise, allontanavano immediatamente le parti coinvolte e permettevano ai militi del 118 di trasportare in ospedale il protagonista della folle serata; gli altri, compreso i presenti, venivano identificati e sentiti in merito ai fatti occorsi. Durante le fasi d’identificazione, quando ormai era tutto tranquillo, un quarantenne romeno, avventore del bar, in evidente stato psicofisico alterato, causa dell’eccessivo abuso di alcol, rifiutava di declinare le proprie generalità. Gli agenti, sorpresi dall’uomo che fino a poco prima non aveva battuto ciglio dopo tutto quel baccano, improvvisamente e in modo dal tutto anomalo, inveiva contro le divise. Nella circostanza, dopo essersi rifiutato a declinare le proprie generalità, minacciava gli agenti e li colpiva con calci. Per tale motivo, anche il romeno veniva ammanettato, messo in sicurezza all’interno dell’autovettura di servizio e accompagnato in Questura. Il rumeno, che in passato era già stato denunciato per gli stessi motivi e per aver ferito una persona all’interno di un bar, veniva nuovamente denunciato all’Autorità Giudiziaria per quanto commesso. Il marocchino invece, dopo le cure al pronto soccorso, veniva accompagnato in Questura ove restava tutta la notte fino al termine degli atti, per poi andarsene con un’altra denuncia a suo carico.