Fermo, domenica 11 giugno inaugurazione del monumento intitolato a Salvo D'Acquisto

FERMO - Domenica 11 Giugno 2023 alle ore 10 verrà inaugurato un monumento intitolato al Vicebrigadiere dei Carabinieri Salvo D’Acquisto, Medaglia d'Oro al Valor Militare. Il manufatto, in bronzo, realizzato per l’occasione dalla sapiente capacità artistica di Nazzareno Rocchetti di Cingoli, posizionato davanti al nuovo Polo Scolastico “Fracassetti – Betti”, in via Salvo d’Acquisto, avrà uno scopo sia commemorativo che educativo/pedagogico per le giovani e future generazioni fermane.
Con tale iniziativa, organizzata dall’Associazione Nazionale Carabinieri – Sezione di Fermo e dal Comune di Fermo, si vuole rendere omaggio alla memoria dell’eroe Salvo D’Acquisto, giovane carabiniere Medaglia d’Oro al Valor Militare, che scelse di offrire la propria vita per salvare quella di altre ventidue persone, ostaggio delle orde naziste, di cui quest’anno ricorre l’80° anniversario della sua morte.
“Un momento importante per la comunità con cui anche la nostra città vuole rendere omaggio alla figura di Salvo D’Acquisto – le parole del Sindaco Paolo Calcinaro – un momento che sarà partecipato per onorare il vice Brigadiere d’Acquisto ed il suo ricordo”.
“Un momento che avviene nel segno della collaborazione fra Comune e Associazione nazionale Carabinieri Sezione di Fermo che ringraziamo – ha detto il vice Sindaco Mauro Torresi – e che ha sostenuto questa iniziativa con grande passione e dedizione proprio per trasmettere a tutti i valori che Salvo D’Acquisto ancora oggi rappresenta e rappresenterà”
Il Presidente A.N.C. di Fermo Luogotenente Benedetto Capponi ha illustrato il programma: “la manifestazione si articolerà in due giorni. Avrà inizio sabato 10 Giugno 2023 dalle ore 18,00 in Piazza del Popolo, dove si esibirà la Fanfara dell’Arma dei Carabinieri di Firenze, per proseguire poi domenica 11 giugno, con la cerimonia, dalle ore 10.00, presso la Cattedrale Metropolita di Fermo con una S.S. Messa Officiata da Mons. Enrico Brancozzi. Al termine della stessa seguirà un corteo preceduto dalla Fanfara dell’Arma dei Carabinieri, che si snoderà per le vie cittadine per giungere direttamente in Via Salvo d’Acquisto davanti al Polo Scolastico “Fracassetti – Betti”: qui verrà inaugurato il monumento con la deposizione di una corona d’alloro”.
Saranno presenti le autorità militari, civili, religiose provinciali e regionali e i gonfaloni della Provincia di Fermo, quelli dei Comuni del territorio fermano, delle Associazioni d’Arma, insigniti delle Medaglie al Valor Civile e Militare.
Questo evento, con il sostegno della Sezione A.N.C. di Fermo e dal Comune di Fermo, è stato patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla Regione Marche, dalla Provincia di Fermo, dallo stesso Comune di Fermo, dall’ANCRI - Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo.
All’interno della manifestazione sono stati inseriti altri due eventi: il Raduno Interregionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri e il 12° Raduno del 40° Corso Sottufficiali “Salvo d’Acquisto”.
Note biografiche del Vice Brigadiere dei Carabinieri (Napoli, 17 ottobre 1920 – Torre di Palidoro, Roma, 23 settembre 1943) Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Arruolatosi volontario nell’Arma dei Carabinieri il 15 agosto 1939, divenne carabiniere il 15 gennaio 1940. Il 28 ottobre dello stesso anno venne mobilitato con la 608a Sezione Carabinieri e sbarcò a Tripoli il 23 novembre successivo. Tornato in Patria, dal 13 settembre 1942 fu aggregato alla Scuola Centrale Carabinieri di Firenze per frequentarvi il corso accelerato per la promozione a vice brigadiere, grado che conseguì il 15 dicembre successivo. Una settimana dopo venne destinato alla stazione di Torrimpietra, una borgata a 30 km da Roma. Il 23 settembre 1943, è scritto nel suo foglio matricolare, venne fucilato dai tedeschi in località Torre di Palidoro. Tale nuda annotazione va riferita ad uno degli episodi più eroici offerti da un carabiniere nel corso della storia dell’Arma. Dopo l’8 settembre 1943, a seguito dei combattimenti alle porte della Capitale, un reparto di SS tedesco si era installato nel territorio della Stazione di Torrimpietra, occupando una caserma abbandonata della Guardia di Finanza e sita nella “Torre di Palidoro” borgata limitrofa a Torrimpietra. In tale caserma, la sera del 22 settembre di quello stesso anno, alcuni soldati tedeschi, rovistando in una cassa abbandonata, provocarono lo scoppio di una bomba a mano: uno dei militari rimase ucciso ed altri due furono gravemente feriti. Il fortuito episodio fu interpretato dai tedeschi come un attentato. Il mattino successivo, il comandante del reparto si diresse alla Stazione di Torrimpietra per ricercarvi il comandante. Vi trovò, in assenza del maresciallo titolare della stazione, il vice brigadiere D’Acquisto, al quale chiese perentoriamente di individuare i responsabili dell’accaduto. Alle argomentazioni del giovane sottufficiale, che cercò inutilmente di convincerlo sulla casualità del tragico episodio, l’ufficiale tedesco decise la rappresaglia. Poco dopo, Torrimpietra fu tutta accerchiata e 22 inermi ed innocenti cittadini furono rastrellati, caricati su di un autocarro e trasportati ai piedi della Torre di Palidoro. Il vice brigadiere Salvo D’Acquisto, consapevole della tragica situazione incombente sugli ostaggi, ancora una volta affrontò il comandante delle SS per rinnovare il tentativo di portarlo ad una obiettiva valutazione dei fatti. Nuovamente al giovane sottufficiale venne richiesto di indicare i responsabili del presunto attentato, ma la sua risoluta risposta negativa comportò una irragionevole e spietata reazione. Gli ostaggi vennero obbligati a scavarsi una fossa comune, chi con le pale portate dagli stessi militari germanici, chi con le mani. A questo punto, Salvo D’Acquisto si autoaccusò responsabile dell’attentato e chiese la liberazione degli ostaggi, che ebbe luogo precedendo di poco l’istante in cui egli offrì il petto alla scarica del plotone d’esecuzione nazista. Ai piedi della Torre di Palidoro il ventitreenne vice brigadiere si affiancò così, idealmente, a tutti coloro che nella Resistenza e nella Guerra di Liberazione avevano fatto dono di sé stessi a un ideale di giustizia e di libertà. Nel rapporto del 25 gennaio 1945 n. 20/7-11 di protocollo riservato, inviato dal comandante della Legione di Roma al Comando Generale dell’Arma, si legge che la sera del giorno dell’esecuzione di Salvo D’Acquisto alcuni militari tedeschi, parlando con una giovane del luogo, affermarono che il sottufficiale era “morto da eroe, impassibile di fronte alla morte”.
Alla Memoria del vice brigadiere Salvo D’Acquisto il Luogotenente Generale del Regno, con Decreto “Motu Proprio” del 25 febbraio 1945, conferì la Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: “Esempio luminoso di altruismo, spinto fino alla suprema rinunzia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, era stato condotto dalle orde naziste, insieme con 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione, pur essi innocenti, non esitava a dichiararsi unico responsabile d’un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così, da solo, impavido la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell’Arma”.
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