FERMO - Momento pubblico ed istituzionale lo scorso giovedì 13 giugno al Gabinetto del Sindaco di Palazzo dei Priori per gli studenti del Liceo “A. Caro” di Fermo che a Roma hanno vinto a maggio, arrivando primi in Italia, il Torneo della Disputa, progetto sulla legalità da sempre sostenuto dall’Ordine degli avvocati di Fermo.
A congratularsi con gli studenti per il risultato conseguito le massime autorità cittadine. Ad aprire la cerimonia la Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Fermo Fabiana Screpante che ha sottolineato e ricordato come l’Ordine fermano sia il primo delle Marche a vincere questa competizione a cui ha partecipato per il terzo anno consecutivo e a cui quest'anno hanno aderito ben 32 ordini forensi. Ha voluto anche sentitamente ringraziare il supporto delle istituzioni e rinnovare le congratulazioni al Liceo per l’impegno, la dedizione e la determinazione con cui è stato portato avanti questo progetto.
A introdurre gli interventi l’avv. Alessia Capretti, referente del progetto, che - insieme ai presenti - ha ringraziato per il supporto anche tutte le scuole che hanno partecipato, i professori, i Dirigenti Scolastici, oltre a sostenitori privati come Steat, Solgas, Da.mi e Mercurio Trade.
A fare gli onori di casa il Sindaco Paolo Calcinaro che, nell’omaggiare gli studenti di una targa, oltre ad esprimere ai ragazzi e all’Ordine di Fermo l’orgoglio della città per questa vittoria, ha ricordato come la decisione di diventare avvocato sia scaturita in lui negli anni di studi universitari, in particolar modo dopo aver partecipato ad una disputa organizzata da un docente che - ha aggiunto - ha contribuito a sviluppare molto negli studenti il ragionamento ed il senso critico. Presente anche l’assessore ala cultura Micol Lanzidei.
Un grazie agli studenti ed all’Ordine degli avvocati è giunto dal Prefetto dott. Edoardo D’Alascio che ha voluto mettere in evidenza il ruolo della scuola in sinergia con istituzioni ed enti, la rete con l’Ordine che ha coinvolto gli studenti al di fuori delle aule scolastiche per renderli attivi e partecipi sui temi attuali della società.
“Grazie ragazzi perché con questo progetto avete messo in risalto la forza della parola che fa crescere, che costruisce e con cui avete dato l’esempio, non come accaduto in questi giorni in luoghi istituzionali dove invece è prevalsa la parola forza” – le parole del Presidente della Provincia Michele Ortenzi.
“Sono stato orgoglioso di aver aperto le porte del Tribunale a progetti come questo perché aprono la mente, mettono gli studenti in relazione con i luoghi istituzionali e sono particolarmente felice di questa vittoria in quanto anche io sono un ex studente del Liceo A. Caro” – ha detto il Presidente del Tribunale di Fermo Bruno Castagnoli.
Sempre esemplare e raffinato l’intervento del prof. Glauco Giostra, che è stato componente della commissione interna giudicatrice dei lavori che poi hanno avuto accesso alle varie fasi del Premio, il quale ha sottolineato l’importanza del ragionamento, dello studio e dell’approfondimento per i ragazzi in un’epoca in cui tv e social non vanno in questa direzione.
Orgoglio e soddisfazione sono stati espressi dal Consiglio Nazionale Forense (CNF) nel quale siede l’avv. Francesca Palma che, nel consegnare una targa da parte del Presidente nazionale CNF avv. Francesco Greco e della Coordinatrice Commissione Educazione alla legalità del CNF avv. Federica Santinon, si è rallegrata con i ragazzi per come hanno condotto la disputa e per come si sono messi in rilievo rispetto ad altri lavori di altre scuole con spiccate capacità di esposizione delle loro tesi.
Come hanno ribadito poi, al termine, i brillanti interventi di Leonardo Scagnoli e Alice Petrozzi (vedi in fondo) che a nome del gruppo di studenti hanno voluto esprimere le loro impressioni sul progetto della disputa che - hanno detto - “rappresenta l’esatta missione della scuola, un progetto che fa crescere, che ci rende persone consapevoli dell’impegno in società”. E a loro sono arrivati i complimenti della Dirigente del Liceo “A. Caro” Stefania Scatasta che ha manifestato la soddisfazione per un risultato che ha visto gli studenti appassionarsi a questo progetto, li ha resi protagonisti a livello nazionale di un contributo di idee importante, giudicati da autorevoli personalità istituzionali.
A maggio, infatti, nella prestigiosa sede del Consiglio Nazionale Forense, le squadre finaliste di Fermo, Teramo e Taranto si erano confrontate sulla frase di Stephen Hawcking "il più grande nemico della conoscenza non è l'ignoranza, è l'illusione della conoscenza". A primeggiare era stata la compagine di Fermo. Le squadre avevano affrontato il contraddittorio sia in argomentazione che in controargomentazione.
La Giuria era composta dal Ministro dell'Istruzione e del Merito prof. Giuseppe Valditara, dalla prima Presidente della Corte di Cassazione dott.ssa Margherita Cassano e dal Presidente del Consiglio Nazionale Forense Avv. Francesco Greco.
Un grazie è giunto anche agli avvocati formatori che si sono impegnati per la realizzazione del progetto: Alessia Capretti (referente progetto), Laura Dumi, Simone Mancini, Stefano Chiodini, Daniela Donato, Lucia Ricci, Paolo Rossi e Michele Ferrini, nonché agli altri membri dell’Ordine che hanno accompagnato i ragazzi in questo viaggio, alle docenti tutores Marta De Optatis e Isabella Mezzabotta, alla Vicepreside del Liceo Emanuela Giuliani, che hanno consentito la partecipazione degli studenti al progetto.
Applausi, foto e riconoscimenti finali a tutti gli studenti vincitori: Chiara Pallotti, Alessia Azzurro, Leonardo Scagnoli, Alice Petrozzi, Nicola Fabiano, Mattia Musardo, Giada Benetti, Matteo Lupetti, Ilaria Verdecchia, Nizare Bolghazi, Sara Gallucci e Emily Vitali.
Intervento della studentessa Alice Petrozzi
"Il "Torneo della disputa" è una gara di oratoria promossa dal CNF (Consiglio Nazionale Forense) per le scuole, volto alla conoscenza, nella dimensione giovanile, dell'avvocatura e del mondo della giurisprudenza. Un progetto accolto dall'Ordine degli Avvocati di Fermo e offerto al nostro istituto come opportunità di crescita personale, di sviluppo di competenze oratorie e dialettiche, di scoperta di sé e delle proprie predisposizioni naturali. Il "Torneo della disputa" è il torneo del dire e del contraddire, dell'argomentare e del controargomentare ogni volta con una frase diversa presa dalla massime dei grandi pensatori antichi e moderni, del saper confutare e rispondere a tono, dell'actio e della spontaneità.
Disputare signica possedere un argomento e mettere in campo ogni conoscenza per far sì che la propria tesi sia quella vincente, signica far fluire le parole come fiumi di acqua limpida, signica buttarsi e credere fermamente in ogni termine che uscirà dalla nostra bocca, in ogni pensiero che partorirà la nostra mente. "Rem tene, verba sequentur" è stato, infatti, il nostro motto di quest'anno, una frase di Catone il Censore che esprime a pieno il senso di questo progetto: le parole andranno da sé, se si possiederà adeguatamente l'argomento.
"Torneo della disputa" vuol dire sfidare avversari validi e con spunti interessanti ma soprattutto sfidare se stessi, mettersi in gioco e fare del proprio meglio, sempre. "Torneo della disputa" vuol dire anche amicizia e lavoro di squadra, signica unione di intenti e comunione di idee, signica sintesi dei caratteri di ognuno e somma dei talenti di ciascuno per creare un corpo unico, dotato di una forza e di una bellezza indicibili. "Torneo della disputa" è confronto tra coetanei, ma anche con adulti capaci e preparatissimi, avvocati empatici e formidabili e con realtà nuove e mondi inesplorati. Il "Torneo della disputa" è un capolavoro, l'opera meglio riuscita di un ottimo artigiano. Un capolavoro fatto di persone che si sono donate, dal primo giorno, per arrivare ad un obiettivo comune: vincere, non una coppa, non la gloria, ma ogni propria paura o qualsiasi pensiero di inadeguatezza. Un capolavoro colorato e sfumato, con tinte variegate e provenienti da ognuno di noi inadatti pittori che, in pochissimo tempo, hanno dato vita a quadri meravigliosi. Un capolavoro fatto di soddisfazioni e arricchimenti, di conoscenze nuove, di gioie, di abbracci, di pranzi. Un capolavoro sudato, faticoso, complesso. Un capolavoro che ha richiesto una dedizione totale e indefessa ma che ha avuto in cambio tanto orgoglio e molteplici momenti belli. Un capolavoro fatto di amici, conosciuti in poco tempo ma divenuti importantissimi, diversi da noi o più simili, amici di risate e di fatiche, di parole di conforto e critiche, amici che ci hanno dato l'opportunità di riconoscerci sempre in maniera diversa in ogni tappa del viaggio. Un capolavoro fatto di adulti, disponibili e affettuosi, aperti e familiari, amichevoli e gioiosi ma anche giusti e determinati.
Un capolavoro bello, perché nostro, di tutti nell'insieme e di ognuno singolarmente, perché ciascuno ha donato una parte di sé che ha contribuito ai risultati conseguiti. Un capolavoro che rifaremo altre mille volte".