Continuano i controlli della Polizia a Lido Tre Archi di Fermo

LIDO TRE ARCHI - Proseguono, senza soluzione di continuità, i controlli della Polizia di Stato nella località di Lido Tre Archi di Fermo. L’intensa attività di martedì pomeriggio, che si aggiunge a quella ormai in corso da più di due mesi per il controllo delle misure di contenimento dell’epidemia, è stata svolta dal personale della Squadra Mobile, della Squadra Volante, della Polizia Scientifica, del Reparto Prevenzione Crimine di Pescara e con il sempre indispensabile ausilio di Grant dell’unità cinofila della Guardia di Finanza.

La zona è stata presidiata con numerose pattuglie, controllandone gli accessi mentre altro personale provvedeva alla identificazione dei soggetti che vi stazionavano o in transito e delle attività commerciali che già hanno riaperto, senza, quindi, tralasciare la verifica delle previste autodichiarazioni. La situazione, anche grazie all’ulteriore recente rafforzamento dei controlli da parte di tutte le forze di polizia e della Polizia Locale, in costante sinergia operativa, rendono una immagine di maggiore legalità nella zona, nella convinzione che i positivi risultati raggiunti possono essere mantenuti e migliorati per la sicurezza di tutti i cittadini.

Nei confronti di uno dei soggetti controllati, il cane Grant segnalava la presenza di sostanza stupefacente ed il giovane fermano, dopo la verifica, veniva trovato in possesso di una piccola dose, probabilmente per uso personale, di cocaina. La sostanza veniva sottoposta a sequestro mentre al giovane veniva ritirata la patente di guida e segnalato alla Prefettura.

Non solo attività di prevenzione ma anche di indagine. La Polizia Scientifica e la Volante, alla fine della settimana scorsa, erano intervenute sempre a Lido Tre Archi a seguito della segnalazione della possibile occupazione abusiva di un appartamento, del quale era stata forzata la porta di accesso e successivamente era stato messo a soqquadro l’interno con gravi danni al mobilio.

Gli operatori della Polizia Scientifica sono riusciti a rilevare tracce del passaggio dell’ignoto autore del reato predatorio e, dopo le comparazioni tecniche, ad attribuirne la responsabilità ad un giovane clandestino di origine tunisina, residente anagraficamente nell’entroterra fermano ma di fatto senza fissa dimora e già responsabile di reati contro il patrimonio, che viene attivamente ricercato.

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