CIVITANOVA MARCHE - Negli ultimi giorni la Polizia Locale ha intensificato la propria azione a tutela della legalità, ottenendo risultati significativi su più fronti, a dimostrazione di quanto la presenza e il controllo siano fondamentali per la sicurezza della comunità.
Un primo episodio si è verificato presso un noto negozio del centro commerciale Cuore Adriatico, particolarmente frequentato dai giovani, dove una donna di 47 anni, residente nel Fermano, ha tentato di appropriarsi di capi di abbigliamento per un valore di poco inferiore ai 200 euro. La stessa aveva staccato etichette e dispositivi antitaccheggio occultando i vestiti o indossandoli, ma il personale di sorveglianza, insospettito dal rinvenimento dei cartellini all’interno del camerino, è riuscito ad individuare la responsabile prima che potesse allontanarsi. Consegnata agli agenti del Comando, la donna è stata denunciata per tentato furto aggravato, mentre la merce occultata o indossata è stata interamente restituita al negozio.
L’impegno per la legalità non si è fermato qui. Parallelamente, a seguito di alcuni esposti giunti al Comando, dopo numerosi servizi svolti in abiti civili per contrastare il fenomeno del servizio di taxi abusivo recentemente ci sono stati i primi risultati. Il Nucleo Tutela del Consumatore ha infatti individuato tre soggetti che svolgevano a pagamento trasporto persone senza alcuna autorizzazione: un 55enne originario di Napoli ma residente nel Fermano, un 29enne tunisino residente anch'egli nel fermano e, in concorso con quest’ultimo, un 64enne residente nel Maceratese.
Nel primo caso, il veicolo utilizzato – una Skoda Kamiq intestata a un’anziana di 88 anni – è stato sequestrato per confisca, essendo già emerso in precedenti controlli come nella disponibilità del trasgressore. Nel secondo, invece, è stato accertato che il 64enne, già privo di patente a seguito di un precedente ritiro, aveva coinvolto il cittadino tunisino per portare avanti l’attività irregolare. Per i due soggetti residenti nel Fermano è scattato anche il ritiro della patente ai fini della sospensione da 4 mesi a un anno, mentre per tutti e tre i responsabili è prevista una sanzione amministrativa da un minimo di 1.800 fino a un massimo di 7.200 euro, con determinazione dell’importo da parte della Prefettura di Macerata, che verrà quindi presto notiziata.
Il Comando coglie l’occasione per rinnovare l’invito ai cittadini a rivolgersi solo ed esclusivamente a chi esercita professionalmente e lecitamente il servizio taxi, evitando soluzioni abusive che, oltre ad essere illegali, potrebbero non garantire alcuna tutela in caso di incidenti e comunque non essere sempre più economiche dei canali ufficiali. Riconoscere un taxi abusivo è semplice e non richiede particolari approfondimenti ma basta prestare attenzione alla presenza di alcuni elementi evidenti: la classica insegna con la scritta “TAXI”, il tassametro ben visibile che calcola automaticamente la tariffa, lo stemma con indicazione del numero della licenza. Scegliere un taxi regolare non è quindi solo un atto di convenienza e sicurezza, ma anche un gesto concreto di rispetto delle regole e difesa della legalità.
Questi interventi testimoniano la determinazione della Polizia Locale nel presidiare il territorio, contrastando fenomeni che minano le regole della convivenza civile. Dalla lotta ai furti alla vigilanza contro le pratiche abusive, la parola d’ordine resta una sola: legalità.