Celebrato il 78° anniversario della liberazione di Fermo e del Fermano

FERMO - Un momento di grande partecipazione e raccoglimento, dove i fermani si stringono nel ricordo, in modo sentito, di un fatto storico e dove fanno memoria del voto della città alla Madonna del Pianto. Si è svolta ieri la celebrazione del 78° anniversario della Liberazione di Fermo e del Fermano.
78 anni fa, nel giugno del 1944, il fronte passò il fiume Chienti, lasciando una scia di morte. Gli eccidi nazifascisti di Caldarette d’Ete nel territorio di Fermo e gli scontri nel Fermano spezzarono molte vite, un tributo di dolore alla rinascita nazionale.
La cerimonia ha avuto un primo momento, nella Chiesa della Madonna del Pianto, con la Celebrazione Eucaristica, presieduta dall’Arcivescovo di Fermo S.E. Mons. Rocco Pennacchio, alla presenza delle autorità civili, militari, religiose e delle associazioni della città, nel corso della quale a nome dell’intera Città di Fermo il Sindaco Paolo Calcinaro ha letto la preghiera alla Madonna del Pianto per rinnovare, come ogni anno, il voto fatto per la salvezza della Città di Fermo dai lutti di guerra.
A seguire, nel piazzale antistante la chiesa dell’Immacolata Concezione di Caldarette Ete il secondo momento con la cerimonia commemorativa, nel corso della quale, si sono succeduti gli interventi del Presidente dell’Anpi provinciale Paolo Scipioni, del Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro che ha ricordato “l’importanza del fare memoria della storia, di quanto accaduto a Fermo nel 1944, di tenere alta l’attenzione in un periodo storico che vede un conflitto così vicino al nostro Paese”, del vicario del Prefetto di Fermo Alessandra De Notaristefani Di Vastogirardi che ha messo in evidenza come “la storia debba essere testimonianza diretta e che fatti come quelli di Caldarette sono da non dimenticare affinché non si ripetano” e dell’on. Mirella Emiliozzi che nel “ricordare uno zio morto nell’eccidio di Montalto ha sottolineato come la memoria storica sia importante soprattutto per le giovani generazioni”, salutando i familiari ed i parenti delle vittime dell’eccidio di Caldarette del 1944.
Don Pietro Orazi ha poi benedetto le corone d’alloro che sono state deposte per omaggiare, alla presenza dei familiari e dei parenti, le vittime dell’eccidio compiuto a Caldarette il 19 giugno 1944, sui cippi in memoria di Giuseppe e Luigi Fortuna, che furono scambiati erroneamente per partigiani, crivellati di colpi dai tedeschi per rappresaglia, di Serafino Santini, che venne arso vivo per aver tentato di riappropriarsi delle bestie confiscate dai tedeschi, e del piccolo Giovanni Protasi, morto a soli sei anni per una scheggia di cannonata allo stomaco e privato delle cure necessarie. Al termine il Sindaco Calcinaro ha voluto ringraziare tutti per la sentita partecipazione.
Devi effettuare il login per inviare commenti

Annunci

Vai all'inizio della pagina
Preferenze Cookie
Le tue preferenze relative al consenso
Qui puoi esprimere le tue preferenze di consenso alle tecnologie di tracciamento che adottiamo per offrire le funzionalità e attività sotto descritte. Per ottenere ulteriori informazioni, fai riferimento alla Cookie Policy.Puoi rivedere e modificare le tue scelte in qualsiasi momento.
Analytics
Questi cookie ci permettono di contare le visite e fonti di traffico in modo da poter misurare e migliorare le prestazioni del nostro sito. Ci aiutano a sapere quali sono le pagine più e meno popolari e vedere come i visitatori si muovono intorno al sito. Tutte le informazioni raccolte dai cookie sono aggregate e quindi anonime.
Google Analytics
Accetta
Declina
Accetta tutti
Rifiuta tutti
Salva la corrente selezione