FERMANO - Arretramento sia dell'A14 che della ferrovia: due opere che per Massimo Valentini, presidente della Fondazione San Giacomo della Marca, possono cambiare radicalmente lo scenario futuro della viabilità del territorio.
Quale la vostra prospettiva sul sistema infrastrutturale locale? “Ci sono stati due fatti che in questo momento interessano il nostro territorio. Il primo riguarda il tratto autostradale Porto Sant'Elpidio-Grottammare, che per problemi di manutenzione ha avuto uno stress di traffico enorme, creando problemi lungo la costa. L'altra questione in ballo è che essendo stato inserito il corridoio adriatico nelle reti transeuropee, a questo punto si può iniziare a parlare della realizzazione dell'Alta Velocità, tanto che a fine anno il Governo nella legge di bilancio ha stanziato i primi 5 miliardi per creare quest'opera da Bologna a Lecce.”
Sembra esserci un 'ma' nella sua considerazione. “Abbiamo un problema importante sulla costa. Da Porto Sant'Elpidio a San Benedetto del Tronto la regione cambia da un punto di vista geomorfologico. Tutte le strutture viarie importanti tipo ferrovia, autostrada e strada statale passano dentro i centri cittadini. Questa situazione figlia del processo di urbanizzazione della costa negli ultimi decenni ha creato un problema di sostenibilità ambientale fortissimo. A questo si associa anche un problema di sostenibilità delle aree interne, rimaste totalmente sguarnite di collegamenti con le arterie nazionali.”
Cosa è necessario fare in questa fase? “Sia per l'autostrada che per il nuovo tratto ferroviario, i progetti per gli studi di fattibilità stanno partendo ora. Si tratta di studi per un arretramento dell'autostrada congiunto con quello ferroviario. Le stazioni attuali rimarrebbero per la metropolitana di superficie fino all'hub di Ancona, liberando la costa da una pressione ambientale insostenibile. Quanto ai caselli autostradali, si tratterebbe di internarli di una quindicina di chilometri, quindi avvicinando questo snodo fondamentale alle aree interne e alle imprese lì ubicate.”
È sostenibile tutto questo? “Così creiamo un servizio fondamentale per le aree interne, facendo passare tutto nelle zone industriali già urbanizzate e con passaggi in galleria negli attraversamenti collinari, con un impatto ambientale sicuramente contenuto e con un livello di servizio molto alto.”
Perché ritenete fondamentale questa proposta? “Lo sarebbe sia per le città della costa, sia per quelle interne. Non è assolutamente un discorso aleatorio ed impossibile, perché già in sede di valutazione degli arretramenti ferroviari si comincia a parlare di zone dove farli e anche al nostro convegno sull'autostrada il direttore del Ministero non ha escluso questa ipotesi. Ma il tema di fondo è che il territorio lo richieda. In questo modo avremo realizzato la Mezzina a 4 corsie, che interconnetterà tutte le vallate delle Marche Sud, e avremo realizzata almeno una 4 corsie di Mare Monti dal casello di Porto Sant'Elpidio a quello che verrà realizzato all'interno.”
Sembra che questo processo stia convincendo gli amministratori e parte della cittadinanza. “Noi stiamo raccogliendo tante adesioni sia da sindaci e amministrazioni della costa, oltre che da molti paesi dell'interno. Voglio anche dire che chi è contro non lo è in maniera ideologica, ma pensa sia impossibile. Invece, dalle verifiche che abbiamo fatto è un percorso che può essere intrapreso se viene richiesto, avviando un processo che richiede del tempo ma che può essere avviato solo oggi. Se perdiamo questo treno, perdonatemi la metafora, un altro non ne passerà in futuro. Il tutto deve essere fatto in tempi molto brevi, diciamo 2-3 mesi, o saranno altri a decidere per noi. Il nostro è un ruolo di promozione, di dialogo, di favorire una relazione, ma serve un lavoro di gruppo da parte dei Comuni e della società civile.”
Andrea Braconi
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