Appello per la liberazione di Patrick Zaki: anche il Comune di Fermo aderisce alla campagna di Amnesty International

FERMO - Anche la Città di Fermo aderisce alla campagna di sensibilizzazione di Amnesty International per la liberazione di Patrick Zaki, illuminando di giallo le fonti di S. Francesco di Paola i prossimi 7 e 8 febbraio, dando così seguito all’ordine del giorno deliberato all’unanimità dei presenti nel Consiglio Comunale del 27 novembre 2020.

“La Città di Fermo – le parole del Sindaco Paolo Calcinaro - si unisce agli appelli per la liberazione di Patrick Zaki con iniziative che vogliono rappresentare la volontà della nostra comunità di aderire alle petizioni di libertà, diritto universalmente riconosciuto, per il giovane ricercatore che provengono dal nostro Paese e non solo, quale sentito e accorato segno di vicinanza e di solidarietà”.

Verrà anche affisso un manifesto con cui il Comune di Fermo ribadisce il sostegno all’iniziativa e si unisce all’appello per la liberazione del giovane ricercatore e attivista egiziano di 29 anni, iscritto al Master in Studi di Genere all’Università di Bologna e detenuto in prigione in Egitto.

Il Comune di Fermo ha anche dato la propria adesione all’iniziativa organizzata dall’Università di Bologna, aperta a tutti, sulla pagina Facebook e Youtube Unibo dell’ateneo di lunedì 8 febbraio, alle 9.30, al quale si uniranno a un anno dallo stato di fermo del giovane studente dell'Alma Mater, “le voci – scrive l’Università - di studentesse, di studenti, di docenti, di cittadine e di cittadini, di Sindaci, a chiedere fortemente giustizia e libertà per Patrick, affinché possa tornare dai suoi cari e riprendere il suo percorso di studi e di vita, libero, iniziativa con cui presentare al Presidente della Repubblica l’insieme delle città italiane che, in modi diversi, hanno mostrato attenzione per Patrick, in questi mesi”.

“Le espressioni della Città di Fermo di unione all’appello per la libertà per Patrick Zaki - ha detto il Presidente del Consiglio Comunale Francesco Trasatti - sono diverse e molteplici proprio perché riteniamo che la sua liberazione rappresenti il ripristino di valori di libertà, cultura e civiltà. Prima con l’ordine del giorno votato dal civico consesso e ora con queste nuove iniziative, anche la nostra comunità si è unita e si unisce agli appelli che si fanno sempre più accorati, volti a sensibilizzare maggiormente opinione pubblica e Istituzioni”.

Come si ricorderà, infatti, in questi mesi anche la Città di Fermo ha fatto sentire la sua voce a favore di questo appello, oltre che con l’approvazione dell’ordine del giorno a novembre nella civica assise cittadina, proposto dalla minoranza e votato all’unanimità, anche a seguire con una lettera indirizzata all’allora Presidente del Consiglio dei Ministri Conte, sottoscritta dal Sindaco Paolo Calcinaro e dal Presidente del Consiglio Comunale Francesco Trasatti, con cui si invitava il Governo “ad adottare e mettere in campo tutte quelle azioni, in sede bilaterale e multilaterale, per la liberazione del giovane. Facciamo appello – era scritto nella missiva - affinché si possa intercedere, attraverso le vie della diplomazia, per restituire a questo giovane uno dei diritti umani per cui si è sempre battuto e che ha sempre professato nelle sue civili e pacifiche manifestazioni, ovvero la libertà che, al pari anche della libertà di espressione e di associazione, sono capisaldi delle Democrazie che l’Italia rappresenta e che il nostro Paese, a buon diritto, vuol far valere a livello internazionale”.

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