Investimento strategico per l'ambiente per il futuro dell'Asite: approvato in Consiglio Comunale l'atto di indirizzo per la realizzazione del biodigestore

L’Assessore alle Politiche Ambientali Alessandro Ciarrocchi
FERMO - Un nuovo passo della città di Fermo nei confronti dell’ambiente e del futuro della Partecipata Fermo Asite. Nella seduta del 28 dicembre il Consiglio Comunale di Fermo ha approvato l’atto di indirizzo per la realizzazione del biodigestore per il trattamento anaerobico dei rifiuti organici.
“Siamo pronti per questo investimento - le parole del Sindaco Paolo Calcinaro - e per presentarci al bando del Pnrr che vuole favorire proprio questi tipi di investimento, a dimostrazione che eravamo già sulla strada giusta. Questa operazione rappresenta un segno di oculato investimento, sia verso l’ambiente che verso l’attività della società partecipata Asite, per cui il ringraziamento va a tutto il Consiglio Comunale per l’attività di ieri”.
Nella sua relazione, con cui ha illustrato la proposta di delibera consiliare, l’Assessore alle Politiche Ambientali Alessandro Ciarrocchi ha ricordato il lungo iter autorizzatorio e propedeutico all’avanzamento del progetto. "Si tratta di un investimento importante e strategico per l'azienda e per il futuro della città. L'approvazione di questo atto di indirizzo conclude un percorso iniziato diversi anni fa per realizzare un progetto ambientale che ha il duplice obiettivo di ridurre i rifiuti finali e di produrre energia “verde” e “rinnovabile”. Ringrazio tutti coloro, e sono tanti, tra consiglieri attuali e della precedente consiliatura, dirigenti comunali, governance Asite e consulenti, che hanno lavorato per portare a compimento questa scelta lungimirante, un'opera strategica con la quale la Fermo Asite potrà definirsi all'avanguardia dal punto di vista impiantistico per il trattamento dei rifiuti". Sul progetto di questo impianto - ha proseguito l'assessore nella sua relazione - c'è stata una proficua interlocuzione con le associazioni ambientaliste oltre che plurimi passaggi propedeutici in commissione consiliare e se ne è sempre riconosciuta l'assoluta valenza ambientale ed energetica. Non sussistono dubbi nemmeno sulla bontà dell'investimento dal punto di vista del piano economico finanziario, soprattutto alla luce dei possibili canali di finanziamento tramite il PNRR ovvero grazie alla Cassa Depositi e Prestiti, senza dimenticare gli incentivi statali previsti dal decreto MISE 2018 per la produzione di biometano, che garantiscono sicura redditività alla gestione dell’impianto.
Insomma, siamo convinti che ci sono tutti i presupposti per poter sostenere di aver approvato un atto di indirizzo "storico" per il futuro "green" della nostra città"
La realizzazione di biodigestori, in sviluppo in tutta Italia, si inquadra nell’ambito dell’attuazione del protocollo di Kyoto, che richiama gli Stati membri, quindi l’Italia e di conseguenza le Regioni, ad una più incisiva azione nella riduzione delle emissioni dei gas clima, fissando una quota obbligatoria di energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili sul consumo totale di elettricità. Trattasi di un impianto, al momento l'unico nella provincia, capace di produrre energia, un investimento assolutamente importante e strategico che va nella direzione di politiche ambientali sempre più rispettose di normative internazionali.
L’opera proposta dalla Fermo Asite, partecipata dal Comune di Fermo ed affidataria in house di servizi pubblici e di servizi strumentali da parte dell’Ente stesso oltre che proprietaria e gestore dell’impianto di smaltimento/interramento nell’ambito del CIGRU, è un sistema impiantistico complesso costituito da una sezione di digestione anaerobica dei rifiuti per la produzione di biogas e la sua successiva purificazione per ottenere biometano conseguendo il duplice obiettivo di riduzione dei rifiuti finali e di produzione di energia “verde” e “rinnovabile”. I rifiuti destinati a trattamento nel nuovo sito impiantistico saranno costituiti essenzialmente dalla frazione organica per una quantità, ridotta rispetto all'iniziale progetto, di 35 mila tonnellate all'anno, in gran parte proveniente nell’ambito dell’ATA 4 della Provincia di Fermo.
Il sistema impiantistico progettato ha quindi i seguenti obiettivi:
• recuperare risorse;
• produrre energia;
• ridurre la necessità di discarica.
Al pari del gas naturale il biometano può:
• contribuire alla riduzione dell’emissione di gas serra;
• essere utilizzato come biocombustibile per veicoli a motore;
• essere immesso nella rete di distribuzione nazionale;
• essere trasportato e stoccato per la successiva produzione di energia anche in luoghi molto distanti dal sito produttivo.
Per Asite è fondamentale riuscire a rispettare i tempi necessari (messa in esercizio impianto per ora entro il 30/11/2024 , anche se sono stati presentati disegni di legge per la proroga) per non rimanere fuori dai previsti incentivi. Il progetto di realizzazione, per ora ancora a livello di definitivo e non di esecutivo, quantifica i costi dell’investimento in € 20.177.865,14 dopo le modifiche conseguenti alle osservazioni scaturite in corso di esame della richiesta di autorizzazione ambientale alla Provincia di Fermo. Il piano economico finanziario proposto da Asite ed illustrato in forma aggiornata nella seduta consiliare di ieri prevede un rientro dell'investimento prima dei 10 anni di realizzazione dell'opera, per un impianto dalla durata stimata in quasi 25 anni.
Prima strada da percorrere per il finanziamento è rappresentata dai recenti bandi del Ministero della Transizione Ecologica (MITE) per concorrere all’assegnazione di contributi a fondo perduto legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in attuazione di obiettivi “ verdi” di “economia circolare.” Le domande scadono il 14 febbraio del 2022 ed il finanziamento è concesso nella forma del contributo a fondo perduto fino al 100% dei costi ammissibili.
Sondato anche un piano alternativo da parte di Asite ovvero quello di un finanziamento con la Cassa Depositi e Prestiti, canale privilegiato per il ricorso al credito da parte degli enti locali. Cassa Depositi che ha introdotto per gli Enti Locali la possibilità di ricorrere ad un nuovo strumento di finanziamento degli investimenti denominato "Prestito flessibile" (mutuo in 25 anni) che consente di avere un periodo di preammortamento di tre anni (a partire dall’inizio dell’anno solare successivo alla data di concessione), e quindi maggiore rispetto agli altri Istituti di Credito, con la possibilità di rinunciare al finanziamento a costo nullo in caso di non realizzabilità dell’opera o di finanziamento dell’intervento con altra modalità (ad esempio Fondi PNRR).
La discussione in Consiglio ha trovato la ferma e convinta approvazione anche da parte dei consiglieri di minoranza ed alcuni pareri favorevoli anche da parte dell'opposizione. Tutte le forze hanno comunque riconosciuto la bontà del progetto dal punto di vista tecnico e ambientale.
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