La scherma in carrozzina è solo a Fermo

SCHERMA - Cosa vuole dire per una persona disabile riuscire a praticare uno sport? Cosa significa per la struttura sportiva che la ospita, quando giusto fuori dalla porta della palestra le barriere architettoniche sono ancora realtà? Significa favorire la partecipazione di ragazzi disabili a corsi completamente gratuiti e soprattutto farli allenare insieme ai normodotati. All'Accademia di Scherma di Fermo, in via Ugo Foscolo 15, Leonardo, di 17 anni, ha iniziato a praticare la scherma due anni fa, continua ad allenarsi per il terzo anno consecutivo partecipando anche a competizioni a livello agonistico ed è anche l'unico atleta in tutta la regione a farlo.

"Nella sua categoria, in Italia, ci saranno una quindicina di ragazzi. Non sono tantissimi”, ci spiega Carlo Millevolte, uno degli istruttori. “Non tutti sanno che un atleta disabile in carrozzina può fare sport anche ad alti livelli. Molti escono dall'Unità spinale di Perugia, dove gli insegnano 8/10 sport, ma una volta fuori non sanno dove andare per praticarli. Questa è l'unica palestra nella regione dove si fa scherma per disabili. Stiamo cercando di promuovere il progetto 'Tutti in guardia' che prevede lo svolgimento di corsi di scherma in carrozzina completamente gratuiti anche a partire dai centri di terapia".

Tra l'altro, non è detto che si debba stare in carrozzina, anche atleti con protesi (ad esempio alle gambe) possono gareggiare a livello agonistico e le competizioni si svolgerebbero in carrozzina. Gli atleti della palestra partecipano a gare regionali o internazionali da subito: si parla di alti livelli di competizione. Inoltre, la federazione organizza anche gare integrate in cui si iscrivono sia disabili che ragazzi in piedi. Venti gli anni di attività dell'associazione, all'interno della quale ci sono tra 80 e 90 corsisti che per il 60% sono bambini, più qualche adulto. I corsi offerti sono cinque: motricità (bambini da 3 a 5 anni), avviamento alla scherma (dai 5 anni in su), scherma olimpica e paralimpica, con attività agonistica (Under 14, Under 20 e Assoluti), scherma in carrozzina e scherma per adulti principianti. Lo staff tecnico al completo è composto dal responsabile tecnico Fabio Castori e dagli istruttori Carlo Millevolte, Mirko Capponi, Silvia Gdowska, Giulia Antonini e Carol Pucci.

Qual è il tipo d'investimento che la struttura si trova ad affrontare per permettere all'atleta in carrozzina di allenarsi? "In questo caso la pedana che assicura a terra la carrozzina costa 5 mila euro ed è omologata dalla Federazione, mentre la carrozzina da competizione costa 2.500 euro. Gli investimenti maggiori siamo riusciti a realizzarli grazie a sponsorizzazioni o donazioni, ringraziamo Madi Service per la carrozzina mentre la pedana è stata acquistata grazie al contributo della Solgas".

Cosa significa per un ragazzo in carrozzina praticare la scherma e partecipare alle competizioni? "Leonardo non aveva mai praticato nessun tipo di sport; è stato riappropriarsi della vita anche a livello sociale allenandosi tre volte a settimana insieme a tutti gli altri ragazzi (una cinquantina quelli che si allenano con lui), durante gli stessi orari e non da solo. Poi ci sono le gare: gareggia negli Assoluti, dato che nella scherma in carrozzina non c'è suddivisione per età ma per categoria (A, B, C), lui è stato classificato in A la più elevata. Lo scorso anno Leonardo ha partecipato ad una prova di Coppa del Mondo a Pisa e con molta probabilità ripeterà l'esperienza anche quest'anno. Di recente ha preso parte al Campionato Nazionale Italiano di Scherma, nella prima prova degli Assoluti che si è tenuta a Como è arrivato quarto, ora è reduce dalla seconda prova a Busto Arsizio lo scorso 31 gennaio dove è riuscito a piazzarsi sesto, in una competizione alla quale hanno partecipato anche 4 degli atleti della Nazionale che saranno a Rio per le prossime Olimpiadi".

Nel frattempo, in attesa della terza prova, Leonardo continuerà ad allenarsi con gli altri ragazzi che si siederanno in carrozzina di fronte a lui per giocare un'altra partita in punta di fioretto senza esclusione di colpi, con la stessa grinta e la stessa determinazione di ogni competizione che si rispetti.


Serena Murri

Ultima modifica il Lunedì, 08 Febbraio 2016 11:22

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