Ceriscioli ai parlamentari marchigiani: "Dal nuovo decreto dipende il futuro della regione"

MARCHE - Lunedì scorso il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha incontrato i parlamentari marchigiani in vista del secondo decreto sul terremoto. “Sono le Marche ad aver subito i danni maggiori dai tre eventi sismici”, ha detto. “È in gioco un pezzo del destino della nostra regione. È necessario che gli strumenti legislativi, in corso di approvazione, favoriscano concretamente la ricostruzione e salvaguardino l’identità territoriale devastata dal sisma”.

La commissione Bilancio del Senato ha iniziato i lavori per la formulazione del nuovo decreto che terrà conto anche dei danni causati dalle scosse del 26 e 30 ottobre. L’obiettivo è “legare, il più possibile, i due decreti, facendo entrare le tematiche del secondo sisma nei meccanismi già individuati per quello del 24 agosto e rafforzando gli strumenti per assicurare risposte concrete e immediate, in modo da operare in tempi compatibili con le esigenze del territorio”.

All’incontro in Regione erano presenti venti parlamentari di tutti gli schieramenti politici. “Abbiamo vissuto un terremoto in crescendo", ha ricordato Ceriscioli. "Il secondo non ha causato vittime, ma danni enormi. Sono stati coinvolti tre quarti del territorio regionale e un terzo ha problemi significativi; quattro le province interessate con un bacino di popolazione importante. Oggi stiamo assistendo 25 mila persone, senza contare tante che vivono in macchina, visto che le scosse continuano. Il dramma è che non si tratta, come in altre analoghe catastrofi, di aiutare qualche area duramente colpita, ma in gioco c’è lo sviluppo di tutta la regione. Saremo chiamati a gestire una situazione complessa, in termini di rinascita, senza il vantaggio della notorietà che genera solidarietà, non essendo percepito come un terremoto marchigiano, ma con danni enormi, compresi quelli indiretti, come il turismo, da ripianare”.

Da parte loro, i parlamentari hanno sottolineato la necessità di un bilanciamento tra norme e ordinanze per agevolare la ricostruzione e dare stabilità agli interventi, di uniformare il ristoro dei danni tra i comuni ricompresi e quelli esterni al cratere, di favorire la permanenza delle attività economiche, per evitare la desertificazione dell’entroterra, di rafforzare l’operatività dei sindaci con misure che riconoscano il nuovo ruolo che stanno assumendo nella gestione dell’emergenza e nelle successive fasi della ricostruzione, di creare una catena di comando unica per la ricostruzione, di maggiori risorse per le sanità territoriali che hanno in carico gli sfollati, di realizzare infrastrutture viarie adeguate alla ricostruzione e alla rinascita dei territori e di verificare e certificare i danni con procedure celeri e trasparenti.

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