FERMO - Due sale d’attesa colorate ed accoglienti sono l’ultimo “gioiellino” del reparto di Oncologia dell’ Ospedale Murri di Fermo. Inaugurate lo scorso 16 gennaio, le sale d’attesa, inserite in un contesto estremamente delicato, sono il frutto dell’importante sinergia tra Ast Fermo e Anpof, Associazione Noi per l’Oncologia Fermana.
“Rendere più piacevole un momento particolare della vita, il fatto di avere dal punto di vista psicologico una bella sala in cui aspettare la terapia o attendere di tornare dai propri cari è sicuramente importante – dichiara la dottoressa Simona Bianchi, direttrice sanitaria dell’Ast Fermo -. L’apporto del volontariato, in un momento in cui la quantità di risorse della sanità è limitato, è fondamentale. Ecco perché ringraziamo l'Anpof di cuore”.
Le fa eco la dottoressa Elisa Draghi, direttrice medica del Murri: “Ringrazio l'Anpof, abbiamo collaborato tanto per raggiungere questo importante scopo. Le volontarie sono quotidianamente presenti nell'unità operativa supportando i pazienti, danno forza e coraggio”. “Anche il personale beneficia della loro presenza – le parole della caposala del reparto Oncologia, Maria Rosaria Borriello -, lavoriamo con l’Anpof da tempo, in giornata scambiamo con i volontari idee, discussioni per migliorarci, per essere utili ai pazienti che si recano in oncologia. Questa sala di aspetto grazie a loro è carina, decorata, i pazienti sono contenti”.
“Sono felice di questo momento in cui l'oncologia mostra le proprie potenzialità - spiega il dottor Renato Bisonni, primario del reparto -. A pochi giorni dall’inaugurazione della macchina anti alopecia, donata da Fondazione Carifermo, siamo qui con l’Anpof per quest’ulteriore, importante iniziativa. Grazie a loro possiamo contare su un continuo rimodernamento del reparto come nel caso delle nuove sale d’attesa: sedute comode, carta da parati ai muri dai colori meravigliosi. Con la biblioteca già presente e la tv che arriverà a breve, sarà possibile passare meglio il tempo da trascorrere con noi. Ci impegniamo ad offrire il massimo dal punto di vista medico ma sappiamo che per i malati oncologici è importante anche l’aspetto psicologico, dobbiamo far quindi trascorre il tempo in modo più piacevole possibile. Qui si innesta il lavoro dei volontari Anpof, sempre presenti e li ringrazio di cuore”.
Apprezzamento è stato espresso anche dall’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, assente per impegni istituzionali: “ Questi gesti di solidarietà avvicinano i cittadini alla pubblica amministrazione, grazie a uno stretto connubio tra pubblico e privato, in un settore vitale come quello della sanità. Tanto più quando riguardano pazienti oncologici che sono vulnerabili e necessitano di attenzioni particolari. Ringrazio l’Associazione Noi per l’Oncologia Fermana per la sensibilità e la capacità di collaborazione dimostrata anche in questa occasione”.
Un mission, quella dell’associazione di volontariato fermana, ben espressa dalla presidente Michaela Vitarelli: “Partecipazione – dice – è la nostra parola d’ordine. Partecipare per far crescere il reparto di oncologia del Murri, prendere parte, con i nostri associati, volontari e sostenitori, alla vita della comunità fermana e della comunità oncologica. Abbiamo 20 volontari che coprono in reparto 15.000 ore annue, siamo sempre vicini ai pazienti, condividendo il loro percorso di terapia con una parola, un gesto di attenzione, cercando di alleggerire situazioni emotive spesso complesse. Venendo allo specifico progetto delle sale di attesa, è stata un’idea del direttivo per offrire al paziente la possibilità di trascorrere il tempo delle terapie in ambienti più gradevoli e comodi, e contribuire al tempo stesso al miglioramento del reparto. Il nostro intento è stato condiviso con la Direzione ed è nato un comune disegno con le medesime finalità: così da un lato Anpof ha donato le sedute per entrambe le sale d’attesa ed un bellissimo wallpaper nella sala grande, dall’altro l’Ast ha eseguito tutti i lavori di manodopera necessari a rinnovare le stanze con un risultato finale frutto di una reale sinergia tra privato e pubblico, tra cittadini e istituzioni. Siamo fieri perché si tratta di un dono di Anpof ma in effetti è un dono della comunità fermana che ci sostiene in favore della comunità stessa.”
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