FERMANO - Sarà attivo a partire da gennaio il nuovo centro antifumo organizzato dall'AST 5 Fermo e denominato “Respiro”, organizzato dal Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’Ast Fermo.
“Abbiamo pensato di trattare la dipendenza da tabagismo con percorsi di prevenzione e di cura – spiega Giorgio Pannelli, direttore del Dipartimento dipendenze patologiche dell’Ast di Fermo -. Dati alla mano, abbiamo verificato che il trend legato al tabagismo era in diminuzione fino al 2020, anno del covid, ma poi si è registrata una brusca inversione di tendenza con aumento di due punti percentuali nel post covid. Un quarto di adulti in italia fuma, il problema riguarda soprattutto i giovani: nelle Marche il 30% dei maschi e il 31% delle femmine quindicenni fumano. Questi poi saranno potenziali candidati per essere fumatori dipendenti in età adulta. Ecco allora che abbiamo elaborato il progetto Respiro, coordinato dalla dottoressa Sabrina Petrelli. L'associazione Arcobaleno attiverà il centro a Capodarco, in Via Vallescura, occupandosi della parte operativa. Verrà offerto un servizio articolato in due fasi: attività di consulenza e rappresentazione dei rischi e percorso di cura, coinvolgendo quindi uno psicologo e un medico pneumologo”.
Sul tema interviene la dottoressa Petrelli: “Abbiamo costruito il brand del progetto, le parole chiave sono competenza, serietà, accoglienza, esperienza, rapporto con gli utenti empatico. Dovremo essere affidabili, disponibili, vicini il più possibile al paziente. Lavoreremo sulla promozione della salute, del benessere, potenziare e stimolare il cambiamento verso scelte di salute. Ci rivolgiamo a tutti ma, sulla base di dati epidemiologici, prevalentemente alla fascia d'età 18-35 che vede un incremento dei fumatori. Poi tutti gli affetti da tabagismo possono venire da noi, ma sono soprattutto i giovani che stanno ricominciando a fumare dopo il covid, in special modo le donne”.
“Agire sui giovani serve per evitare conseguenze peggiori quando l'età crescerà – dichiara la direttrice sanitaria Simona Bianchi -. Le patologie che si accompagnano al fumo sono spesso invalidanti con pesanti effetti sulla qualità della vita. Diventano poi gravi quando si trasformano in malattie tumorali e non è che fumando la sigaretta elettronica la situazione migliora... la parte preventiva è dunque fondamentale. Se poi oltre al singolo riusciremo a portare al centro gruppi di ragazzi che trascinano il singolo a certi comportamenti, avremo centrato l'obiettivo. Confidiamo in una risposta positiva del territorio”.
In conclusione Elia Africani, coordinatore della comunità Arcobaleno di Capodarco spiega come funzionerà il servizio: “lo pneumologo curerà la parta sanitaria, sarà a disposizione di tutti, soprattutto quando l'età si alza e si evidenziano già paologie. Nella giovane età il servizio si propone di intervenire per esplorare i valori su cui si fondano condotte legate al fumo e generare punti di vista alternativi. Ragioniamo in termini sociali, il nostro obiettivo è disincentivare più che curare. Abbiamo la disponibilità dei locali, a gennaio il centro sarà operativo, con reperibilità quotidiana e appuntamenti spalmabili nell’arco di 2, 3 settimane”.
Per informazioni, tel. 0734.683907.