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Facciamo sport

Caro, "carissimo" sport

Quando per la prima volta nell’etimo inglese apparve la parola “Sport” si era nel lontano 1500, e il suo significato stava per “divertimento, svago ricreazione”. Dal 1500 ne è passata parecchia di acqua sotto i ponti e lo Sport sicuramente è diventato anche altra cosa, non è solo praticato per “diporto”, come diciamo noi italiani, ma ha assunto sempre più nuove e ampie sfaccettature. Si sono aggiunte le competizioni: ad esempio, la divisione tra sport individuali e sport di squadra, le Olimpiadi moderne… E poi il professionismo sportivo, e con il professionismo il tifo sportivo, ovverossia la pletora di quelli che guardano e discutono sempre più (e spesso troppo animatamente), di come alcuni praticano lo sport, e sono talmente tanti i tifosi che il fenomeno ha fatto presto a trasformarsi da sociale a politico. Le tifoserie calcistiche in certi casi sono delle vere e proprie potenze più o meno organizzate con cui le società sportive e, ahimè, la politica talvolta scendono addirittura a patti. Poi c’è, sempre nello sport, il problema delle strutture dove praticarlo, dei costi di gestione delle strutture stesse, di chi deve o vuole farsene carico. Infine, vengono le Società sportive: quelle “piccole”, degli sport minori, alle quali conviene letteralmente “vivacchiare” ai bordi della ricca prateria dei finanziamenti e delle sponsorizzazioni, senza chiedere niente a nessuno, pagando gli affitti delle strutture con i soldi ricavati dalle quote associative; e quelle “grandi”, con giri di affari milionari organizzate come veri e propri imperi finanziari che spesso fanno man bassa dei finanziamenti che lo stato stanzia per lo Sport. In coda poi, ma “giù, giù” che più giù non si può, gli atleti e le loro famiglie, costrette a pagare per far fare uno sport ai loro figli: diritto, questo, che dovrebbe essere garantito da uno Stato serio senza bisogno si esborso alcuno. Suona quasi da presa per i fondelli sentirsi dire di questi tempi che “lo sport è salute”, quando le famiglie sono costrette a tirare la cinghia, e di conseguenza i cali di presenze di bambini in tutte le strutture sportive sono tangibili. Se poi vogliamo sentirci dire che quello che conta è il risultato e che quindi contano le medaglie e i successi sportivi, allora il discorso diventa un altro e passa nel campo dell’etica. Un discorso che si fa tanto spinoso che non lo affrontiamo nemmeno, cito solo la canzone di Gianni Morandi “Uno su mille ce la fa”… Onore al merito per chi prova ad essere quell’uno su mille che vuole farcela, onore massimo quando ci riesce ma, mi si permetta, quelli che praticano assiduamente lo sport per puro piacere, vedendolo come un modo di crescita individuale e profondendo negli allenamenti tutto ciò che hanno di energia psichica e mentale, sono degni lo stesso di alta considerazione in quanto il “duro allenamento” é davvero “allenamento duro”, non importa per quale motivo lo si faccia: vuoi in senso spesso eccessivamente agonistico per conquistarsi più Coppe possibili da ostentare con orgoglio un po’ malato, o praticare uno sport come lo intendevano nel 1500, ovvero per puro “divertimento, svago, ricreazione”. Ma a quei tempi, supponiamo, non così a caro prezzo come oggi.

Daniele Maiani



Impiantistica sportiva: tre bandi per 70 interventi nelle Marche

“Una risposta dopo tanti anni che non si investiva nello sport, in accordo con il Coni e insieme ad Anci: tre bandi sommano complessivamente sei milioni di investimenti da fondi regionali che hanno generato complessivamente 17 milioni e 600 mila euro, rimettendo in moto tanti progetti - così il presidente della Regione, Luca Ceriscioli - Parliamo di 91 impianti sportivi che verranno finanziati direttamente con interventi delle società sportive e gran parte con i Comuni, un’apertura con tutti gli attori dello sport coinvolti in una azione di riqualificazione degli impianti sportivi”. La ricognizione aggiornata delle strutture sul territorio evidenzia una cartina delle Marche costellata da impianti sportivi: 70 interventi finanziati dalla Regione con fondi propri attraverso tre bandi, due riservati a Comuni e società sportive, e uno, per la prima volta, utilizzando fondi comunitari riservato ai Comuni. In tutto 56 i Comuni marchigiani coinvolti per un importo di 4.758.463 euro di investimenti pubblici che ha generato un volume complessivo di interventi progettuali pari a 14.048.061 euro da parte dei privati e da parte dei Comuni. Si tratta di riqualificazione, messa a norma, adeguamento, ampliamento, ristrutturazione degli impianti pubblici in cui svolgere le diverse discipline come calcio, volley, atletica, hockey, bocce, nuoto, pattinaggio. Vanno poi ad aggiungersi nuovi finanziamenti. Nella delibera di assestamento di bilancio, già trasmessa al Consiglio regionale, è contenuto un ulteriore finanziamento di fondi regionale pari a 1.200.000 euro destinati a far scorrere la graduatoria già approvata dei soggetti pubblici, Comuni e Università di Camerino, che consentono ad altri 21 soggetti pubblici di avere accesso al finanziamento per la riqualificazione dei propri impianti sportivi. Prevede un contributo (a fondo perduto) fino a un massimo del 50% del progetto presentato con un tetto di 75.000 euro a progetto. Con il bando regionale, ma anche grazie a bandi nazionali come “Sport e Periferie” sono stati finanziarti oltre 200 ristrutturazioni ed adeguamenti degli impianti. Un aiuto fondamentale agli enti locali, nella maggior parte dei casi proprietari delle strutture, che non sempre riescono a far fronte alle opere di manutenzione necessarie. I TRE BANDI Per la prima volta è stato riservato un bando agli edifici pubblici adibiti ad attività sportive utilizzando fondi comunitari per l’efficientamento energetico di cui hanno beneficiato sette Comuni marchigiani tra cui, per il Fermano, la città di Fermo per le seguenti strutture: Palestra polifunzionale, Palestra FGI, Palestra campo di Atletica nella “Cittadella dello Sport” di Via Leti. Un secondo bando, sempre per la prima volta, è stato riservato alle società sportive che hanno in gestione gli impianti pubblici per almeno sei anni finanziando tutte le 18 società che sono state ammesse a contributo, tra queste non figurano realtà del Fermano. Per quanto riguarda il bando degli enti pubblici ammessi a finanziamento regionale, sono già stati finanziati 45 impianti sportivi. Per il Fermano: Comune di Monsampietro Morico, Centro Sportivo Polivalente via Fonte Pescara 90.699,57 euro, assegnato 45.349,79 euro; Comune di Rapagnano Campo Sportivo Osteria 84.313,01 euro, assegnato 42.156,51 euro; Comune di Smerillo, Campo Polivalente San Martino al Faggio 62.000,00 euro, assegnato 31.000 euro; Comune di Fermo, Pista di Atletica 157.479,88 euro, assegnato 75.000 euro; Comune di Falerone, Campo Sportivo Comunale 98.381,09 euro, assegnato 49.190,55 euro; Comune di Campofilone, Impianto Sportivo Polivalente 44.406,00 euro, assegnato 22.203,00 euro; Comune di Servigliano, Campo da Tennis Parco della Pace 44.581,96 euro, assegnato 22.291,00 euro; Provincia di Fermo Centro sportivo Carlo Urbani 384.181,26 euro, assegnato 75.000,00 euro. Scorrendo la graduatoria, verranno finanziati ulteriori 21 interventi con i fondi previsti nella legge di assestamento di bilancio, tra questi nel Fermano: Comune di Porto San Giorgio Ala Azzurra - Polisportiva Mandolesi 206.514,72 euro, assegnato 75.000,00 euro e Comune di Petritoli, Campo da Tennis e relativi spogliatoi 53.765,51 euro, assegnato 26.882,76 euro.



Fermano, terra di sport

Ampio e variegato. Il mondo delle eccellenze sportive cittadine e provinciali. Da Carlo Macchini, nazionale di ginnastica artistica così come azzurro è anche il martellista Giorgio Olivieri; la danzatrice Letizia Divisi, il crossista Marco Lamponi, la velista Maria Giulia Cicchinè, per non parlare dei tennisti Gianluigi Quinzi ed Elisabetta Cocciaretto, il tecnico federale di scherma Carlo Millevolte, l’arbitro internazionale di pallacanestro Silvia Marziali, i ragazzi nazionali del Sitting Volley, i vice campioni italiani di Calcetto Camminato di Fermo, le divisioni di A2 nel Basket (a Montegranaro), nel Calcio a 5 (a P.S.Giorgio), perché no del Baseball e della Pallacanestro a P.S. Elpidio (Serie B in entrambi i casi) e nel Volley (a Grottazzolina), il Tiro alla Fune con i Cobra, il Rock Acrobatico, il Tiro con l’Arco, Lavinia Michetti nel Golf, Michele Scartezzini nel Ciclismo, solo per citarne alcuni, tutti quantomeno cinti dell’alloro tricolore o comunque balzati per meriti riconosciuti e conquistati sul campo agli onori della cronaca nazionale, in un panorama sicuramente ancor più ampio che mette in risalto quanto buono sia il lavoro svolto da società e singoli atleti riconducibili al territorio della quinta provincia delle Marche. Un lavoro di eccellenza, appunto. Di grande eccellenza. “Anche se da ultima arrivata, in questo senso la Provincia di Fermo è tra le più proficue – fa notare il Prof. Vincenzo Garino, Delegato CONI della stessa – Nonostante manchi, nel calcio, un campionato di A o B, in tante altre discipline dislocate in molte località si registrano risultati di eccellenza conquistati da veri e propri campioni. Tanti di questi, sia come singoli che come Società, verranno premiati Venerdì 14 Dicembre al Teatro di P.S. Giorgio (ore 17) in occasione della “Festa dello Sport 2018” con le Benemerenze inviate dal C.o.n.i. nazionale. Si porrà l’accento sui tanti successi, che arrivano al termine di un percorso che parte da lontano. Si pensi, faccio un esempio, che il 3 dicembre ha preso il via il Progetto Scuola “Marche in movimento – Sport in Classe”, che coinvolge ben 42 plessi scolastici per un totale di 260 classi”. CONOSCIAMOLI MEGLIO Carlo Macchini L’ultima? Gara World Cup a Cottbus (Germania): con il punteggio di 13.966 Carlo Macchini (foto) entra fra gli otto migliori ginnasti del mondo. L’ingresso alla finale Sbarra, dopo una performance di altissimo livello, è con il 6° miglior punteggio. Finirà ottavo, ma poco importa. Perché questo giovane fermano si sta ritagliando uno spazio importante nel firmamento della Ginnastica Artistica internazionale. Tra la magnesia, le pedane ed il sudore, da qualche anno il suo percorso si è irrimediabilmente colorato di azzurro. In forza alla Ginnastica Meda, ma prodotto del florido vivaio della ASD Ginnastica Fermo 85 dello storico Presidente Alvaro Luzi è, a detta di molti, uno dei talenti più cristallini dell’intero panorama ginnico italiano tanto da essere definito il nuovo Cassina. “Ho iniziato a 4 anni – ci confessa Macchini – ed ero un bambino al quale piaceva muoversi e divertirsi. Non sono più uscito dalla Palestra e, tutto sommato, credo sia stata una scelta felice. Ora mi alleno dalle 9 alle 12 e 30 e dalle 15 sino alle 20”. Grazie agli insegnamenti del suo allenatore Luigi Peroli, approda ben presto in Nazionale Under 18: “Sin da piccolo – ci rivela quest’ultimo – ha mostrato grandi qualità coordinative e caratteriali. Ha sempre lottato per far bene. Sacrifici ed alti e bassi li ha sempre superati ed ha già vinto una medaglia d’oro alle Olimpiadi Giovanili (sbarra), dove è stato definito dai tecnici stranieri il nuovo Cassina per stile e pulizia negli esercizi. Ora stiamo lavorando in proiezione dei Mondiali di Stoccarda, se verrà inserito nell’elenco, e per cercare la qualificazione olimpica”. Di recente, Macchini ha preso parte ai Campionati del Mondo di Doha, adesso ci si concentra per un 2019 ancor più memorabile: “Se dovessi darmi un voto mi assegnerei un 8. Non di più. I Mondiali di Stoccarda e soprattutto le Olimpiadi di Tokyo 2020 rappresentano un sogno. Ma vorrei pensare ad un impegno alla volta”. Marco Lamponi e Alessio Zaccaro “Sono in sella ad una moto da cross dall’età di 12 anni ed ora sì, dopo questo successo, provo grande soddisfazione. Da solo, mai sarei riuscito a raggiungere questo risultato e per questo voglio ringraziare tutto il mio Staff, a cominciare da Lorenzo Bonvecchi. Così come la mia famiglia sempre pronta a sostenermi su ogni tracciato d’Italia”. Parole e musica del 27enne fermano d.o.c. Marco Lamponi (Top Rider Fotoshop Corridonia), dopo quattro durissime prove laureatosi Campione Italiano Mx3 per le moto a due tempi. L’ultima di queste, corsa sul sabbioso circuito di Cremona, lo ha visto trionfare in contemporanea con un altro motocrossista proveniente dal territorio fermano. Alessio Zaccaro infatti, del Red Racing di Grottazzolina, ha sbaragliato la concorrenza salendo sul tetto d’Italia nella categoria Mx1. Al termine della stessa gara allora, ben due centauri provenienti dal territorio riconducibile alla provincia fermana si sono cinti del titolo tricolore. Fermano terra di crossisti? Di più: Fermano terra di campioni. Letizia Divisi La giovanissima elpidiense Letizia Divisi (14 anni), già Campionessa Italiana 2018 di Danza Sportiva categoria Caribbean Show Dance ed in precedenza, nel 2017 a Rimini in coppia con il fratello Diego, di Combinata Caraibica Classe A 12/15, ha rappresentato il nostro Paese in occasione del World Championship Caribbean Show – quindi i campionati mondiali – recentemente svolti alla Sport Hall di Bialobrzegi in Polonia. Studentessa modello, iscritta al Liceo Linguistico di Fermo, è attesa da impegni importanti come il Sals Italy di Pescara, il contest di Montecassiano e dalle gare di Coppa Italia e dal nuovo Campionato Italiano (Gennaio 2019) in sedi ancora da definire (probabilmente Rimini). Da dove nasce questa passione e come riesci a conciliarla con gli studi? “Ho iniziato a ballare per caso all’età di cinque anni. Una mia scelta ed oggi debbo dire che qualche risultato è arrivato. Dietro c’è un allenamento costante, che conciliare con lo studio è difficile. Ma alla fine basta organizzarsi e, soprattutto, impegnarsi

Uberto Frenquellucci



A Montegranaro il Palazzo dello Sport rimane un sogno

Quella del Palazzo dello Sport da 4.000 posti è una storia veramente infinita per Montegranaro, un sogno per i tanti appassionati della palla a spicchi nella laboriosa cittadina del fermano. Già dalla prima metà degli anni ‘80 quando la Sutor militava stabilmente in serie B, salendo agli onori delle cronache sportive nazionali per gli eccellenti risultati e per il grande calore del pubblico, la necessità di una nuova struttura era evidente. Il sogno sembrava in dirittura d’arrivo fra il 2004 ed il 2005, l’amministrazione dell’epoca a fronte della nuova zona industriale denominata “Villaggio del Lavoro”, aveva previsto nel bando di evidenza europea, a scomputo del pagamento delle opere di urbanizzazione secondaria, la realizzazione del nuovo Palasport sino alla concorrenza di € 5.000.000. Dopo un avvio in sordina che aveva fatto sperare gli appassionati veregrensi, con una spesa di oltre un milione euro per la struttura pre-fabbricata, le intervenute difficoltà della Ditta “Calepio Scavi” nel proseguimento delle lottizzazioni per le zone industriali Chienti e Mezzina, hanno provocato la sospensione dei lavori, con il mancato arrivo del tetto ed il successivo stop forzato al cantiere. Dal fallimento della medesima “Calepio Scavi” arrivato nel luglio del 2008 ad oggi, la struttura è rimasta tale e quale, un’incompiuta proprio nella bellissima zona degli impianti sportivi veregrensi “La Croce”, dove vi è uno stadio molto grande con una tribuna da 4.000 posti, un Diamante da Baseball e Softball fra i migliori d’Italia, già teatro della fase finale della Coppa Campioni di Softball ed un Bocciodromo in cui si disputano le sfide di serie A. L’attuale amministrazione comunale ha verificato il costo per il completamento della struttura, che ammonterebbe ad almeno € 3.000.000,00, cosicché, verificata l’oggettiva impossibilità di poter sostenere una tale spesa, considerando anche che la squadra di basket militante in A2, la Poderosa XL Extralight Montegranaro è ben inserita al PalaSavelli di Porto San Giorgio con un crescente radicamento in tutto il territorio provinciale ed extra, ha scelto di fare un importante investimento per una nuova e più economica struttura sportiva polifunzionale in un’altra zona della città. La nuova tensostruttura destinata al Basket ed al Calcio a 5, i cui lavori sono iniziati a metà novembre (foto), sarà consegnata agli sportivi montegranaresi entro la prossima primavera, avrà un bel parco urbano, in cui troverà spazio anche un campo di beach volley e beach tennis, oltre ad un play ground all’aperto per la pallacanestro. Oltre alla nuova struttura polifunzionale Montegranaro può sempre contare sullo storico palazzetto denominato la “Bombonera” omologato per 858 posti in cui gioca la Sutor nel torneo di serie C Gold, che può ospitare partite sino alla serie B, oltre alla Palestra Polivalente adiacente le scuole di San Liborio molto confortevole, in cui si svolge prevalentemente il Volley femminile ed il Calcio a 5, oltre agli allenamenti pomeridiani del mini basket.



Montegiorgese ancora pendolare

Era una serata di inizio maggio, quando tutto il paese aveva salutato con una grande festa in Piazza Matteotti, l’approdo della Montegiorgese in Serie D. Successivamente alle gioie sono però arrivati i “dolori”: la compagine rossoblù non può disputare le partite al “Tamburrini”, finché non verranno effettuati i lavori necessari per l’adeguamento dell’impianto. “I costi maggiori derivano dalla recinzione che deve essere di un certo tipo, dai bagni e dalla tribuna destinata agli ospiti. Nella nostra provincia ci sono standard più alti da rispettare, rispetto ad Agnone, a Campobasso per esempio. Anche a Pesaro, che ha una squadra in serie C, non hanno e non sono richieste strutture così costose per poter giocare” afferma Zeno Cesetti, direttore sportivo della Montegiorgese. Attualmente dove giocate le partite ufficiali? “La prima squadra va a Monte San Giusto, mentre la Juniores gioca a Piane di Montegiorgio, quando il campo non è utilizzato dalla formazione omonima. Altrimenti, dobbiamo cercarne un altro. Giovanissimi e Allievi a Montappone”. Per ciò che riguarda gli allenamenti? “Ora siamo lontani dal ‘Tamburrini’ da un mese e mezzo (al momento in cui si scrive n.d.r.), in questo caso per la risemina del campo. Generalmente ci alleniamo a Torre San Patrizio, dove c’è un campo con erba sintetica”. Con quali costi? “Per una sessione lì, spendiamo 40 euro. Abbiamo calcolato che per giocare a Monte San Giusto, allenarsi fuori, prendere dei pulmini per gli spostamenti, le spese si aggirano tra i 3.000 e i 4.000 euro al mese”. Al di là dell’aspetto economico, perché per voi è importante giocare in casa? “Essere nello stesso campo aiuta i giocatori a conoscerlo, ma soprattutto credo che li motiverebbe di più. Inoltre Montegiorgio potrebbe diventare un punto di riferimento anche per il settore giovanile, poiché i ragazzini sono spinti a venire se hai una prima squadra in Serie D. In questo modo la società avrebbe la possibilità di attingere anche da un bacino più ampio per le nuove leve, ma per far questo servono le strutture”. Avrebbe in mente una soluzione temporanea? “Per gli allenamenti, se mettessero un manto sintetico, andrebbe bene anche il vecchio ‘Marziali’, così da poter utilizzarlo anche col tempo brutto e permettere alle squadre di allenarsi anche una dietro l’altra, a ciclo continuo e vicine al paese”. Quando potrete rientrare al “Tamburrini”? “Da ciò che ci hanno detto dal Comune dovremmo essere lì da fine gennaio 2019. La colpa non è di questa Amministrazione, ci tengo a sottolinearlo, perché secondo me sono già 30 anni che non abbiamo strutture idonee. Almeno loro hanno impegnato i soldi. Finora, comunque, non è iniziato nessun lavoro”. I fondi di cui parla Cesetti provengono dall’Istituto Credito Sportivo e Anci e sono approvati dal Coni: “Si tratta di un mutuo a tasso zero, destinato agli impianti sportivi e anche alla loro ristrutturazione. Il nostro progetto è rientrato tra quelli ammessi per questo tipo di sovvenzione” spiega Michele Ortenzi, sindaco di Montegiorgio il quale conferma che il “Tamburrini” sarà pronto per gennaio 2019.

Silvia Ilari

Ultima modifica il Mercoledì, 05 Dicembre 2018 10:20

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