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Cultura, il 2016 sarà l'anno delle riaperture. Novità per Palazzo dei Priori e chiesa di San Filippo

FERMO - Attenzione al teatro, alla cultura in generale e alla rivitalizzazione della piazza, ma non si pensi che ci siamo dimenticati dei musei e della biblioteca. E' questo, in estrema sintesi, il pensiero dell'assessore alla Cultura e al Turismo di Fermo Francesco Trasatti.

La notizia del trasloco temporaneo del Rubens a Milano è stata occasione per fare il punto sulla situazione culturale della città. “Con il trasferimento dei vigili urbani – ha detto Trasatti – Palazzo dei Priori diventerà a completa destinazione culturale”. “A primavera – ha continuato – con una mostra sul ritratto in collaborazione con la Soprintendenza di Urbino e Stefano Papetti, inaugureremo quella che i fermani conoscono come la Sala Incontri, restaurata con fondi del Gal. Si tratta di uno spazio vitale per esposizioni di livello, dove saranno allestiti anche laboratori museali per le scuole gestiti dal Sistema Museo”.

Sarà la stessa Sala incontri, sempre la prossima primavera, ad ospitare la mostra delle opere di Sandro Trotti. Un'esposizione che vedrà le 120 opere del maestro alternarsi, in modo da poter essere tutte ammirate.

Altro nodo saliente, il museo archeologico. Se sulla sede ormai non ci sono più dubbi - si farà a Fontevecchia, nella parte superiore delle cisterne romane, così da creare un unicum con gli ambienti sottostanti - per parlare di tempistiche sembra ancora presto.

Proseguono intanto i lavori nella chiesa di San Filippo. E' quasi terminata la ristrutturazione della navata centrale che dovrebbe essere riaperta nei primi mesi del prossimo anno e che potrebbe ospitare esposizioni temporanee. Ancora niente, invece, per le le due navate laterali, come per la cappella che ospitava il Rubens prima del trasferimento a Palazzo dei Priori. “Siamo in cerca di un mecenate per avviare percorso di supporto al restauro”, ha detto Trasatti.

In chiusura arriva la replica alla critica mossa qualche settimana fa all'organizzazione dei musei fermani. “Abbiamo cercato di cucire la gestione degli orari in base alle risorse a disposizione e alle esigenze del pubblico e della cittadinanza - ha spiegato l'assessore - ma la coperta resta corta”.

Francesca Pasquali

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