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Asite, procede l'iter per il biodigestore. Entro venerdì le osservazioni. Cippitelli: "Tanti i vantaggi del nuovo impianto"

FERMO - Scade venerdì prossimo il termine per presentare le osservazioni al progetto dell'Asite sulla costruzione di un "biodigestore" per il trattamento dei rifiuti organici nella discarica di San Biagio.

Illustrando il progetto al Corriere News, il presidente della società aveva sottolienato la necessità dell'Asite di specializzarsi nel recupero energetico. “L'attuale impianto - spiegava Cippitelli - non ci consente di produrre un prodotto finito di alta qualità, quindi spendibile sul mercato”.

Da qui l'idea di dotare la discarica di un “digestore” in grado di produrre biometano che potrà essere immesso in rete o venduto, come previsto da un decreto ministeriale. Così, progetto in mano, l'Asite si è presentata in Provincia per le autorizzazioni necessarie. Dopo la pubblicazione, sono partiti i sessanta giorni a disposizione per far pervenire le osservazioni.

L'8 settembre si terrà la conferenza dei servizi, durante la quale saranno acquisiti i pareri dei soggetti coinvolti nel procedimento, le osservazioni e le eventuali richieste di integrazioni. Se la documentazione presentata risulterà sufficiente, la Provincia potrà rilasciare la Via (Valutazione di impatto ambientale), che comprende anche la Vas (Valutazione ambientale strategica) per la variante urbanistica. A questo punto dovranno essere rilasciate le autorizzazioni a costruire: l'Au (Autorizzazione unica), che è di competenza della Regione, e l'Aia (Autorizzazione integrata ambientale), che spetta alla Provincia.

Ad elencare i vantaggi di questo nuovo impianto è lo stesso Cippitelli: “Innanzitutto ambientali – dice – perché, trattando i rifiuti organici al chiuso, abbatte le emissioni odorose. Inoltre, consente di ottenere un prodotto finito (compost) migliore di quello che produciamo oggi e che potrà essere utilizzato dagli agricoltori in tutta sicurezza. Infine, permette il recupero e la valorizzazione del biogas attraverso la produzione di energia elettrica o la sua immissione nella rete del gas metano”.

Per vedere il “biodigestore” in funzione bisognerà però aspettare ancora qualche mese.

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