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Dai confini del mondo, con un bronzo che vale oro. Mister Capriotti torna a casa dopo il terzo posto dell'Islanda ai Giochi dei piccoli stati

PORTO SAN GIORGIO - Ha un sapore marchigiano la medaglia di bronzo conquistata dalla nazionale islandese di volley femminile ai sedicesimi Giochi dei piccoli stati che si sono disputati proprio nella terra dei vulcani. Un risultato storico se si pensa che la nazionale rosso-azzurra è andata a medaglie in questa rassegna solo tre volte (1997, 2009 e 2015, mai nei giochi olimpici).

Il lavoro svolto dalla coppia di allenatori sambenedettesi Daniele Capriotti (direttore tecnico di Volley Angels Project di Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio) e Francesco Napoletano ha consentito alla nazionale islandese (che nello scorso mese di aprile aveva partecipato a due tornei nelle Marche, a Porto San Giorgio e a Camerano) di crescere sia dal punto di vista tattico che da quello della concretezza. I risultati ottenuti sul campo, con le vittorie contro Lichtenstein e San Marino, hanno portato le ragazze di Capriotti e Napoletano a credere maggiormente nei propri mezzi, aprendo una nuova era nel volley islandese. Un bronzo che riempie di orgoglio, ma del quale la squadra si è dovuta quasi accontentare, visto il secondo posto sfumato solo per il quoziente punti, a favore di San Marino.

“Siamo orgogliosi - ha dichiarato il patron della Volley Angels Fulvio Taffoni - di aver ospitato la nazionale islandese nel periodo pasquale e di aver potuto far giocare alcune nostre giovani atlete insieme alle loro pari età al torneo di Camerano sotto la guida di un tecnico di quella rappresentativa. Così facendo, Volley Angels Project ha consentito la nascita di un rapporto di vicinanza tra atlete di paesi diversi, nel nome del nostro sport, e un’apertura verso altre abitudini e mentalità. Ma per noi è stato importante anche farle sentire a casa, donando, come è nello stile della nostra società, un’accoglienza familiare che ha contribuito a far nascere collaborazioni importanti per entrambi, destinate a mettere solide radici nel tempo”.

“Sono certo - ha detto Daniele Capriotti - che questa medaglia di bronzo sia un punto di partenza verso nuovi traguardi per l’Islanda, ma al contempo un riconoscimento per il lavoro svolto da tutti noi. Senza l’apporto del mio preziosissimo collaboratore Francesco Napoletano questa medaglia, molto probabilmente, non sarebbe mai giunta”.

Ultima modifica il Sabato, 20 Giugno 2015 17:45

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