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L'albero della cuccagna diventa un'opera d'arte. A Montefortino il nuovo lavoro di Franco Losvizzero

MONTEFORTINO - Un grande ulivo bianco, essiccato, quasi marmorizzato, sulla cima di una montagna; solo, tra la valle dell'inferno e quella dei santi, sui Monti Sibillini, vicino ad una torre del 1200. E' questo il luogo prescelto dall'artista Franco Losvizzero per presentare “L'Albero Sibilante Della Cuccagna”, opera sonoro-istallativa site-specific in vetro e acciaio che sarà presentata con una performance nell'anfiteatro della torre antica sabato 10 ottobre dalle ore 16 alle 20. L'opera sarà visibile presso “La Roccaccia” di Montefortino, un antico maniero recuperato dal proprietario e immerso nella quiete dei Monti Sibillini.

L'installazione fa parte di un progetto diffuso proposto dal critico d'arte Achille Bonito Oliva che ha chiamato a raccolta oltre 30 artisti internazionali per un grande lavoro su tutto il territorio italiano, con il patrocinio di Expo 2015 e la collaborazione del Programma sperimentale per la cultura Sensi Contemporanei dell’Agenzia per la Coesione Territoriale e del Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo).

Fino al 31 ottobre saranno inaugurate le installazioni ambientali che compongono “L’Albero della cuccagna. Nutrimenti dell’arte”. Ogni Fondazione/Museo accoglierà un'opera ispirata all’Albero della cuccagna, soggetto iconografico che ha alle proprie spalle una lunga tradizione e una altrettanto arcaica memoria popolare, legata all'albero sacro della fertilità di derivazione celtica.

L'opera di Losvizzero, presentata su indicazione e con il coordinamento del critico d’arte Walter Scotucci prevede la sospensione di 11 teste-appese, come palle di Natale, all'albero tricentenario sulla punta del monte; mostri, tra animali e figure antropomorfe, come nella poetica di Losvizzero, con all'interno dei fischietti a ultrasuoni.

Produrre un albero sibilante come i canti/suoni che ancor oggi si odono nella valle (per alcuni sono rocce calcaree che suonano col vento, per altri "Sibille", streghe e riti antichissimi che ancora oggi si consumano nella valle sottostante) è il modo per Losvizzero di raccontare la magia di un luogo che unisce ritualità, storia e leggende che attraversano i secoli e il suo mondo interiore fatto di sussurri e memorie dell'inconscio profondo.

La morfologia dei volti farà in modo di rivolgere i visi verso il vento e un canaletto della bocca farà risuonare il loro "sibilo" in tutta la vallata. L'albero, come un faro visibile da tutta la vallata, risuonerà al ritmo delle raffiche di vento.

Di origini marchigiane, Franco Losvizzero vive e lavora tra Roma (dove è nato nel 1973) Venezia e New York; ha esposto in diverse città del mondo. Tra le sue ultime mostre ci sono Art Basel Miami, Dic. 2014 (presso il Convention Center Miami Beach), New York presso la High Line in Chelsea durante Harmory Show, 56^ La Biennale di Venezia.

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