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Energie rinnovabili, nelle Marche 21 mila impianti. Fermano fanalino di coda

MARCHE - Sono oltre 21 mila gli impianti alimentati a fonti energetiche rinnovabili nelle Marche, che garantiscono una produzione annuale di 2.080 gigawatt. A sottolinearlo è la Coldiretti regionale in occasione della chiusura della Conferenza sul Clima di Parigi, dalla quale è emerso l’impegno a potenziare le energie pulite e ridurre le emissioni.

Secondo l’ultimo rapporto del Gestore dei servizi energetici, la fonte rinnovabile preferita è quella solare, dalla quale deriva il 58% della produzione complessiva, seguita da quella idraulica (33%) e dal biogas (8%). Il restante 1% include biomasse, bioliquidi ed eolico.

A livello nazionale, le Marche rappresentano l’1,9% dell’energia totale. Tra le province, la produzione maggiore si registra nel Maceratese, davanti ad Ancona, Pesaro e Ascoli a pari merito, seguite da Fermo.

Secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, nel 2014 le energie verdi hanno garantito il 28% del fabbisogno regionale, sugli stessi livelli dell’anno precedente, quando la percentuale era raddoppiata. Per Coldiretti Marche occorre ora proseguire sulla strada intrapresa e potenziare la produzione da rinnovabili, privilegiando gli impianti a misura di territorio realizzati dalle aziende agricole per il proprio fabbisogno.

Se gestite correttamente - dice Coldiretti - le agroenergie, oltre a garantire la riduzione della dipendenza dai prodotti fossili e dalle importazioni, consentono di diminuire le emissioni, di migliorare la qualità dell’aria e, più in generale, di tutelare l’ambiente e il territorio, riflettendo il ruolo multifunzionale che l’attività agricola svolge in termini di ricchezza e diversità dei paesaggi, di qualità dei prodotti e di retaggio culturale e naturale.

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