Stampa questa pagina

Educare all'alimentazione. Il caso dell'Isc “Giacinto Cestoni”

MONTEGIORGIO - Secondo quanto segnalato dalla Onlus “Save The Children”, in Italia il 40% degli istituti scolastici non ha un servizio mensa diretto agli studenti, con disparità tra Nord e Sud. Il fenomeno è in stretta correlazione con la riduzione del tempo pieno. Nelle primarie delle Marche, per esempio, solo il 25% delle classi è a tempo pieno.

“Il Ministero dell'Istruzione ha ridotto il numero delle classi a tempo prolungato”, spiega Simona Cintio, vicaria della direttrice Patrizia Tirabasso dell'Isc “Giacinto Cestoni” di Montegiorgio. “Non sono le scuole ad avere potere decisionale in questo, come a volte emerge dalle notizie. Non è la scuola che 'toglie' la mensa, ma i Comuni che, chiaramente, collaborano con gli istituti con le risorse che hanno. Questi ultimi si occupano anche degli appalti per la gestione”, dice.

Nel territorio dell'Isc di Montegiorgio ad avere la mensa sono le scuole primarie di Piane e del Capoluogo e varie scuole dell'infanzia come quella di Belmonte Piceno, Grottazzolina, Monsampietro Morico, Magliano di Tenna, Francavilla d'Ete e ancora quelle del comune di Montegiorgio. Se nelle scuole più grandi, in Italia, a organizzare i menù ci sono commissioni ad hoc composte da nutrizionisti, dietisti, pediatri, igienisti e medici sportivi, nelle realtà più piccole ci si affida a una dieta variegata. “Ci orientiamo a fare attenzione al dosaggio di proteine, carboidrati e su una dieta che preveda verdura, pesce, frutta di stagione. A tal proposito, nelle nostre primarie è stato attivo per diverso tempo il progetto 'Frutta nelle scuole'”.

Il programma, di stampo europeo, è finalizzato ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini, puntando su una nutrizione più equilibrata, nella fase in cui si formano le loro abitudini alimentari. “Il progetto è molto valido, ma trovo che sarebbe interessante sviluppare un sistema di filiera corta a tal proposito”, commenta Cintio.

La questione dell'alimentazione non riguarda solo le mense, però. Ogni giorno le cronache riportano di casi di obesità infantile ma anche di casi sempre più precoci di anoressia. “Parlando coi ragazzi, noi insegnanti (Cintio è docente alla media “G. Cestoni” di Montegiorgio, ndr) cerchiamo di sottolineare l'importanza di alcuni valori, come lo star bene che spesso passa in secondo piano rispetto all'essere magri”.

“Inoltre - continua - sottolineiamo l'importanza di limitare l'uso di bibite gassate, merendine confezionate, estratti di tè. È stato provato, infatti, che questi ultimi possono creare assuefazione, creando problemi ai ragazzi quando smettono di fare uso massiccio di queste bibite. Qui a scuola invitiamo i ragazzi a portarsi delle bottigliette da riempire poi con l'acqua che esce dai rubinetti dell'istituto”.


Silvia Ilari

Devi effettuare il login per inviare commenti

Articoli correlati (da tag)