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Sanità. l'altro lato dell'emergenza. Spuntino on line e urgenze garantite: il Centro per i disturbi alimentari sempre al fianco di pazienti e famiglie

FERMANO - Mantenere il più possibile uno spirito propositivo aiuta, soprattutto in questa fase storica. “E almeno questo ce lo dobbiamo”, rimarca Patrizia Iacopini, direttrice del Dca di Fermo che ha in carico circa 500 persone, con una frequenza del diurno che varia dalle 15 alle 20 unità. È la prima tappa di un viaggio tra i servizi dell'Area Vasta 4 rivolti ad utenti con esigenze specifiche: dai disturbi del comportamento alimentare, appunto, alla salute mentale, passando per le varie tipologie di dipendenze.

“Noi non abbiamo chiuso il Centro - tiene a precisare Iacopini - ma sospeso il diurno a seguito dell'ordinanza dell'11 marzo, garantendo le visite urgenti per situazioni gravi. Abbiamo comunque mantenuto l'attività ambulatoriale e ci siamo subito riorganizzati a supporto di tutta l'attività del diurno grazie ad un sistema on line”.

L'Area Vasta 4, infatti, ha fornito la strumentazione sfruttando l'app Skype for Business e permettendo così di mantenere alcune attività. “Facciamo lo spuntino assistito on line e varie attività pomeridiane, dove ci si collega e si continua il lavoro intrapreso prima dell'inizio dell'emergenza. È un passaggio importante, perché ci ha permesso in forma preventiva di non rischiare ricadute e aggravamento clinico di situazioni già molto a rischio”.

Le scelte fatte, prosegue la direttrice, nascono da un presupposto: mettersi all'opera per tutelare i pazienti ma, soprattutto, per prevenire eventuali intasamenti ospedalieri. “Esponendo le ragazze già in condizioni precarie ad un'infezione da Covid-19, avremmo complicato ancora di più una situazione già critica all'interno delle strutture sanitarie del territorio”.

Un altro aspetto importante è l'attivazione della psicoterapia on line, con colloqui psicologici con famiglie e ragazzi. “In questa situazione dove regnano forti angosce, avere questo spazio per elaborarle, sia a livello individuale che di gruppo, è fondamentale”.

C'è soddisfazione, quindi, per la risposta sin qui ottenuta. “Molte ragazze ci hanno riportato l'importanza di aver rimesso un po' ordine nella propria quotidianità. Si sentono in contatto con noi, avvertono che ci siamo, che possono parlarci delle loro criticità e possono contattarci sempre”.

Scontata la messa in sicurezza del personale preposto, che ad oggi oltre alla Iacopini conta una neuropsichiatra infantile, un educatore, un dietista, due psicologi ed un operatore socio sanitario. “C'è una una sola stanza per le visite, che facciamo con la finestra aperta. Inoltre, non facciamo incontrare le ragazze tra una visita ed un'altra”.

Diverse, infine, le telefonate ricevute per capire se il Centro fosse operativo o meno per l'ordinario e per la segnalazione di nuovi casi. “Abbiamo specificato che l'ambulatorio è aperto solo per le urgenze. Tante famiglie ci hanno chiesto se quelle non urgenti potevano essere fatte nello stesso modo, ma a tutti diciamo che al momento manteniamo la disponibilità telefonica. Certo, in chi ha una situazione impegnativa quando tra un mese andremo a fare le prime visite credo troveremo situazioni più complicate rispetto a quelle attuali. Dovremo fare i conti con una sorta di postumi che, comunque, a livello psicologico sono molto pesanti, soprattutto se uno considera una personalità fragile legata ai disturbi psicologici in generale. Insomma, la situazione è molto impegnativa, a livello emotivo è un trauma che necessita di essere elaborato, necessita di tempo, di spazio e di supporto adeguato. Ma noi, di certo, non ci tiriamo indietro e proviamo a fare da argine”.

Andrea Braconi

Ultima modifica il Martedì, 31 Marzo 2020 14:33

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