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“Città ideale”, nuovo progetto artistico-culturale dei Comuni di Servigliano, Belmonte Piceno, Monteleone di Fermo. Tre giorni di eventi

FERMANO - In occasione di MArCHESTORIE, progetto della Regione Marche volto alla valorizzazione dei Borghi, i Comuni di Servigliano (capofila), Belmonte Piceno e Monteleone di Fermo hanno riunito un gruppo di soggetti, coordinati da Paola Giorgi, direttore artistico di Bottega Teatro Marche, coinvolgendoli nella creazione di una narrazione artistica capace di scegliere e valorizzare gli elementi di eccellenza dei tre Comuni. Servigliano porta in dote allo studio il racconto di una identità unica nelle Marche e rara in ambito nazionale: insolita nelle fattezze, diversa dalle tante altre realtà comunali arroccate sulla cima dei colli, il Borgo si distingue infatti per il suo assetto urbanistico quadrangolare, costruito su disegno del Castrum Romano e che le permette di esibire il suo essere prezioso esemplare neoclassico di Città Ideale. Ed è proprio intorno a questa caratteristica urbanistica che racconta la storia di Papi, popolo, visioni e suggestioni antiche che si articola il progetto artistico.

GLI EVENTI

Per tre giorni, da giovedì 9 a sabato 11 settembre, i tre Comuni coinvolti saranno sede di spettacoli, convegni, presentazione di libri, valorizzazione dei piatti tipici.

Si parte giovedì 9 a Servigliano: alle 18.30, nel terrazzo del convento di Santa Maria del Piano, il prof. Pippo Ciorra (Maxi Architettura senior curator) e l’architetto Vittorio Salmoni (Focal Point di Fabriano Città creativa Unesco) dialogano con l’architetto Giovanna Paci sul tema “Conversazione ideale sulla Città”. Il convegno garantisce due creduti formativi professionali da parte dell’Ordine degli architetti di Fermo. Seguirà, alle 21.15 in piazza Roma, il debutto dello spettacolo “Urbs Mea Perfecta” con Paola Giorgi e Rosetta Martellini; testo di Cesare Catà, regia di Luigi Moretti. Replica alle ore 22.15.

Venerdì 10, due eventi si svolgeranno nella storica chiesa di Santa Maria in Muris a Belmonte Piceno: alle 18, presentazione del libro “Brancadoro” di Donatella Antognozzi; alle 19, rappresentazione di “Urbs Mea Perfecta”. Lo spettacolo verrà riproposto a Servigliano alle 21.15.

Chiusura, sabato 11, con focus su Monteleone di Fermo, negli spazi del caratteristico largo Mazzini: alle 18, presentazione del libro “Monteleone di Fermo, la storia delle vicende di un piccolo Comune” di Carlo Verducci; alle 19, rappresentazione di “Urbs Mea Perfecta”; alle 20, inaugurazione del museo della civiltà contadina. Gran chiusura a Servigliano, alle 21.15, con l’ultima replica dello spettacolo con Paola Giorgi e Rosetta Martellini.

Nei giorni del Festival il pubblico e i turisti potranno gustare il Piatto Ideale preparato da ristoranti, pizzerie, osterie, caffè dei tre Comuni. Tutti gli eventi sono ad ingresso libero (info.: 338.8565405), si accede con green pass o tampone negativo.

TRE: NUMERO IDEALE

C’è un filo conduttore che accompagna l’evento, la ricerca e la sua espressione artistica: è il numero 3, numero ideale. Tre infatti sono le porte di ingresso alla Città di Servigliano: Porta Clementina detta anche Porta Marina, Porta Santo Spirito e Porta Pia detta anche Porta Navarra da cui parte la strada che conduce a Belmonte Piceno e Monteleone di Fermo. Ogni Porta reca un significato: sacralità, divinità, bellezza. Tre sono anche gli elementi di Città Ideale Chiesa, mercato e piazza. Ed ecco anche il significato di 3 Comuni che si stringono attorno ad un unico progetto.

LO SPETTACOLO: URBS MEA PERFECTA

Evento centrale dell’idea progettuale è lo spettacolo teatrale “Urbs mea perfecta”. La stesura del copione è affidata a Cesare Catà, filoso, autore e storyteller sangiorgese capace di intrecciare storia e leggenda, nobili e popolo e scrivere testi in cui coesistono ricerca e condivisione. Ed emozione. Il lavoro di Catà trae ispirazione dalla preziosissima ricerca del Prof. Angelo Paci, storico linguista serviglianese, fonte inesauribile di conoscenza frutto di un lunghissimo lavoro animato da passione per la scrittura ed amore verso il proprio paese. La ricerca è coadiuvata dall’Associazione Culturale Progetto Musical, diretta da Manu Latini che opera anche nei Comuni di Servigliano, Belmonte Piceno e Monteleone di Fermo.

In scena due attrici, Paola Giorgi e Rosetta Martellini professioniste marchigiane, la regia dello spettacolo è affidata al faleronese Luigi Moretti, attore e regista professionista. La produzione è di Bottega Teatro Marche.

Lo spettacolo, della durata di 40 minuti, costruito sulle arti della recitazione e del canto si articolerà proprio sui significati di sacralità, divinità e bellezza calandoli in un contesto popolare. Lo stesso che ha contaminato la realizzazione della volontà di Papa Clemente XIV di riedificare, nel 1773, l’antica Servigliano, lesa da un dissesto idrogeologico, in una zona pianeggiante posta a valle. Per l’esecuzione dei lavori, che durarono appena sei anni e vennero portati a conclusione dal successore di Clemente XIV, Papa Pio VI, nulla fu lasciato al caso. Per la creazione di un assetto urbano con un sistema organizzativo romano costituito da cardo e decumano, anche la scelta di un bue e una mucca utilizzati per solcare il terreno, non fu certo casuale.

ANTICA GRECIA E MITO

Lo spettacolo accarezzerà anche tematiche legate all’antica Grecia e al mito: il concetto di Città ideale infatti si trova già nell’urbanistica dell’antica Grecia e Servigliano non ne è esente. La rappresentazione cercherà anche di svelare il segreto del prezioso Cofanetto in avorio e Ambra (recuperato durante degli scavi del 2018 a Belmonte Piceno) che trae origine da una fitta rete di rapporti interculturali, tra l’Etruria, la Grecia, la Magna Grecia nei secoli VII e VI avanti Cristo. Si tratta di un cofanetto con coperchio, realizzato in un unico pezzo d’avorio i cui lati mostrano intarsi di 18 figure in ambra, che raccontano miti greci (Perseo e Medusa, Aiace che conduce Achille).

Una storia di Papi, di popolo, di architettura, di visioni e di miti che saprà condurre lo spettatore in un viaggio sorprendente, svelando le origini di luoghi che generano stupore e meraviglia.

Lo spettacolo, evento principale, si terrà a Piazza Roma, in Servigliano, il luogo in cui il cardo e il decumano si incrociano; nessun palco, bensì uno scenario naturale, quello di una Piazza Ideale, accoglieranno la storia narrata.

CATA’: “VIAGGIO TRA LEGGEREZZA E MALINCONIA”

Cesare Catà spiega così lo spettacolo Urbs Mea Perfecta: “La vicenda di due sorelle serviglianesi, in un giorno qualunque delle loro vite, fa affiorare ricordi e problematiche della loro relazione, ponendo sullo sfondo gli antichi eventi fondativi del loro paese, il suo genius loci e quello dei borghi confinanti di Belmonte Piceno e Monteleone di Fermo. Evocando il topos della Città Ideale tanto caro ai filosofi rinascimentali, sul quale l'urbanistica di Servigliano si modellò per la sua ricostruzione, la messa in scena invita lo spettatore a un piccolo viaggio nel tempo, nel quale passato e presente si mescolano tra leggerezza e malinconia”.

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