UCRAINA - E’ in corso in Ucraina la sedicesima edizione di TEATRI SENZA FRONTIERE, il progetto di Teatro e Solidarietà promosso all’interno del MARAMEO FESTIVAL, progetto interregionale di teatro per bambini e ragazzi che coinvolge sei regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lazio, Marche, Puglia.
E’ stata una partenza molto difficile quella del 2025, funestata da incertezze continue dovute ad una situazione molto fluida sul campo con speranze in una tregua, almeno momentanea, che si sono infrante una dopo l’altra, lasciando spazio ancora a bombardamenti sulla popolazione civile, a morte e distruzione.
A questo difficile contesto si sono aggiunte delle complicazioni dovute a causa di forza maggiore, come malattie che hanno lasciato a casa persone che invece dovevano partire; in conclusione in Ucraina sono andati Marco Renzi e Ruggero Ratti, il primo con la responsabilità di dover fare uno spettacolo da solo dovendolo preparare in tempi strettissimi e l’altro a doverlo documentare. Nonostante questo fosse il quadro, il progetto è stato comunque avviato, non si poteva disattendere un’organizzazione partita mesi prima e mancare ad un appuntamento importante come quello disegnato per l’Ucraina.
Lo spettacolo è stato messo a punto e in questa prima settimana di attività è stato fatto laddove era previsto, secondo lo spirito di solidarietà e inclusione che da sempre caratterizza l’impegno di TEATRI SENZA FRONTIERE.
Sono state coinvolte scuole, centri di accoglienza profughi, istituti per la cura degli orfani e di chi ha perso il proprio padre in guerra, sono stati toccati centri come Stryy, Peremozhne, Rudno e Lviv, al ritmo di uno spettacolo al giorno, al termine del progetto saranno 14 in totale gli eventi realizzati.
Accoglienza ovunque calda e fraterna, al di là del valore dello spettacolo proposto ciò che è passato è il fatto di essere venuti di persona a portare solidarietà umana, a stringere mani e a far sentire questo popolo colpito dalla sciagura della guerra, meno solo.
Un elemento che ci ha colpiti è stato il vedere come tutti i giorni alle 9 del mattino, ogni cosa si fermi, in tutto il Paese, per un minuto di silenzio in ricordo di chi ha perso la vita combattendo per la libertà di tutti. Le macchine si fermano, le persone scendono e stanno ferme per un minuto, poi tutto riparte e la vita continua…
Importanti sono gli aiuti che arrivano da ogni parte del mondo, spesso fondamentali e senza i quali l’Ucraina da sola non ce l’avrebbe fatta, altrettanto importanti sono la vicinanza, lo stare al fianco, il fare sentire queste persone che hanno perso casa, lavoro, affetti, che sono state sradicate dalla loro vita e portate altrove, meno sole. Stringere una mano diventa un fatto importante e toccante, un gesto che parla al di là delle parole e delle situazioni, un gesto che ci riconduce a qualcosa che appartiene al genere umano e che non dimenticheremo facilmente.
TEATRI SENZA FRONTIERE continuerà fino a domenica 28 settembre 2025 con l’ultimo spettacolo previsto nel Seminario dello Spirito Santo di Lvuiv, gestito dalla Chiesa Greco Cattolica d’Ucraina, partner fondamentale del progetto, che ha garantito ospitalità, trasporti e logistica, senza i quali tutto quello che si sta facendo sarebbe stato davvero impossibile.
Foto di Ruggero Ratti