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Per l'asilo Il Bianconiglio l'aiuto arriva dentro un peluche: i bambini donano disegni, i genitori i soldi per l'affitto

CAPODARCO DI FERMO - Cecilia, classe 1985, tutti i giorni da Montegiberto raggiungeva Capodarco di Fermo, dove due anni fa sul finire del mese di aprile insieme a Arianna, 34enne 'autoctona', aveva aperto le porte del centro per l'infanzia Il Bianconiglio. “Nel quartiere mi hanno adottata subito e ormai faccio parte della comunità” sorride. Ma da inizio marzo quella strada non può più percorrerla. Le restrizioni imposte dal Governo per l'emergenza Covid-19, infatti, non ne hanno limitato soltanto la mobilità, ma hanno costretto lei e la sua socia a chiudere il nido rivolto alla fascia di età dai 3 ai 6 anni, con attività anche di dopo scuola fino ai 14.

Un problema, quello delle strutture private dedicate ai più piccoli, sollevato nell'immediato sia a livello regionale che nazionale. “Ancora ad oggi - afferma Cecilia - non è chiaro quale aiuto lo Stato e le Regioni intendano dare ai nidi e ai centri privati. Ci sentiamo abbandonate, si è creato questo comitato ma non si è mosso ancora nulla”. E intanto le spese restano sul tavolo, dall'affitto alle bollette, passando per i mutui. “Non ci siamo sentite di chiedere la retta di aprile ai genitori perché, non potendo offrire un servizio, non ci sembrava giusto farlo. Però abbiamo un rapporto quotidiano con loro, cerchiamo di essere presenti dando consigli sulla cura dei bambini e su tante altre cose”.

E proprio durante una di queste 'chiacchierate', gli stessi genitori hanno chiesto se le due ragazze avessero bisogno di qualcosa. “Abbiamo spiegato loro il problema, dicendo che avevamo interessato anche il sindaco ma che la situazione, purtroppo, ancora non era stata sbloccata”.

Scivolato via il mese di marzo, ad aprile però il problema di non avere entrate inizia a sentirsi pesantemente. Ma poi, inaspettata, arriva una sorpresa che si potrebbe definire pasquale. “Abbiamo ricevuto un coniglio di peluche, indirizzato all'asilo. Dentro c'erano buste da parte di tutti i genitori, anche quelli di bimbi che sono passati nel tempo o che hanno frequentato il centro estivo, il doposcuola o soltanto le feste che organizzavamo. Persone di Capodarco, ma anche di altre zone del territorio”.

Un gesto nato da un passaparola tra mamme. “Dentro queste buste, oltre ai disegni dei propri figli, ognuno ha messo un contributo economico che ci ha lasciate spiazzate e anche un po' imbarazzate. Ma è un aiuto importantissimo, che in questo mese ci permette di pagare l'affitto senza problemi. E il gesto parte da una spontaneità commovente, a maggior ragione perché sappiamo che i problemi in questo momento riguardano tutti”. Sentito, anzi, sentitissimo il ringraziamento per le famiglie che si sono mobilitate per realizzare quella che Cecilia definisce “una meravigliosa pazzia”. “Ringraziamo quelli che hanno partecipato, tutte le persone che ci sono vicine anche con un pensiero e si preoccupano per noi: sono tutti segni importanti e anche la cartina tornasole del fatto che con Arianna stiamo lavorando bene”.

Ma non è stato l'unico segnale di vicinanza ricevuto. La Vottega, il piccolo alimentari di Capodarco, si è infatti reso disponibile a fare da tramite tra le mamme che, andando a fare la spesa, potevano lasciare lì le loro buste. E poi, immancabile, ha fatto sentire la propria voce anche la Contrada. “Nello scambiarsi messaggi per farsi gli auguri, i contradaioli hanno ricordato anche le difficoltà del nostro centro e tutti si sono chiesti come potersi attivare per aiutarci. Abbiamo ringraziato commosse, dicendo che noi siamo sicure che le istituzioni interverranno e che non ci hanno dimenticato. Aspettiamo con pazienza, sperando che questo aiuto arrivi il prima possibile. Ma l'attenzione di questi cittadini dimostra come il nostro centro sia un punto di incontro, importante per tutto il quartiere”.

Andrea Braconi

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