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"Liberi nel vento", l'esperienza in barca a vela per i ragazzi della comunità di Villa Murri di Porto San Giorgio

PORTO SAN GIORGIO - Nel mare non esistono limiti, non esistono barriere. Ci si sente liberi come il vento. Un’emozione unica per i nostri giovani ragazzi della Comunità “Villa Murri" di Porto San Giorgio che hanno potuto esprimere e sperimentare se stessi in barca a vela, grazie al progetto sociale realizzato dalla Pars onlus in collaborazione con l’associazione Liberi nel vento di Porto San Giorgio e l’Ambito Territoriale Sociale XIX di Fermo coordinato da Alessandro Ranieri.

L’idea è nata dagli operatori Pars della Comunità Murri, per offrire un’opportunità nuova dopo il periodo di chiusura per l’emergenza sanitaria in corso.

“Abbiamo pensato a esperienze positive da proporre ai ragazzi e il presidente Daniele Malavolta di Liberi nel vento ha risposto alla nostra proposta in modo propositivo, lo ringraziamo molto. Non è stato solo un percorso sportivo, ma anche di vita per i nostri giovani ospiti - spiega con entusiasmo l’educatrice Pars Sara Giostra -. Gran parte dei valori che possiamo trasmettere nel nostro quotidiano li abbiamo ritrovati in questo sport: il lavoro di gruppo, il fare squadra, la disciplina nelle regole sportive e nel lavoro pratico, come pulire e ordinare la barca, l’autonomia, l’accrescimento della propria autostima. Non pensavamo che tutti i ragazzi e ragazze potessero avere questa continuità, tre ore di attività al giorno sono molte, invece hanno dimostrato determinazione e volontà. Hanno partecipato sei ragazzi e ragazze, dai 13 ai 19 anni; tutti alla loro prima esperienza in barca a vela”.

“Partecipare a questo corso di vela è stata una delle cose più belle mai provate, un'esperienza incredibile, ricca di emozioni e gioie. Non farlo sarebbe stato un grosso rimpianto: oltre a divertirmi, ho imparato tante cose che magari in futuro potrebbero servirmi. Mi piacerebbe approfondire e praticarlo come sport ” racconta una delle partecipanti.

Dopo un primo incontro conoscitivo, il corso si è strutturato in sei lezioni con uscite in mare, i ragazzi hanno partecipato con entusiasmo, attivando la cooperazione, l’aiuto reciproco, aiutando chi si trovava in difficoltà, si sono messi in gioco.

“Ogni barca ha due posti, così abbiamo potuto creare piccoli gruppi e ogni giorno cambiare i componenti dell’equipaggio così che tutti potessero collaborare insieme, insegnando anche il rispetto per l’altro, la collaborazione e a superare problematiche tecniche e individuali - dichiara l’istruttore Stefano Iesani - La risposta è stata positiva, nonostante le difficoltà iniziali. Dopo le prime nozioni teoriche di vela, abbiamo sperimentato l’esperienza in barca. Sono molto soddisfatto, i ragazzi, senza conoscere prima questo sport, sono riusciti ad apprendere le regole di base dell’attività di navigazione: partire, salire ad un punto di riferimento, scendere, fare qualche giro e l’arrivo. Speriamo di poter dare continuità a questi ragazzi e portare avanti la collaborazione, e perché no, anche invitarli in una delle nostre barche più grandi durante una regata”.

Lo sport della vela, il divertimento, lo stare insieme, i sorrisi nei volti dei nostri ragazzi dopo l’uscita in barca, nel vento, sono momenti indelebili che rimarranno per sempre. Un senso di libertà e di felicità per dare forza e spinta ad affrontare il loro futuro.

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