FERMO - Gentilezza, cordialità, professionalità. In tre parole riassumiamo l’ora passata in compagnia del Dr. Carlo Sprovieri, primario del reparto di Oculistica del Ospedale Civile “Murri” di Fermo.
Padre calabrese, madre marchigiana di Monte San Giusto, il Dr. Sprovieri guida l’unità dal 2016 e da allora ha registrato un aumento della mobilità attiva, un incremento delle dotazioni tecnologiche e delle capacità professionali.
“Da quando sono arrivato a Fermo ho cercato di andare verso un'offerta che coprisse anche l'alta complessità, abbiamo incrementato la chirurgia vitro retinica, quella che riguarda il distacco e le patologie della retina. Fermo ha investito su queste patologie che purtroppo caratterizzano la popolazione anziana; parliamo di maculopatie, cataratta, glaucoma che oggi viene contrastato con valvole, stent avanzatissimi ma con costi alti. Devo ringraziare il management che ci assiste e asseconda le nostre richieste, grazie a questo riusciamo a disporre di una tecnologia estremamente evoluta cercando al contempo di razionalizzare i costi.”
Il messaggio lanciato dal dottor Sprovieri è chiaro: in ospedale si lavora soprattutto su patologie importanti investendo su di esse tempo e denaro. “Abbiamo ricevuto i complimenti del direttore del San Raffaele di Milano – continua il primario -, siamo i primi in Italia a creare un collegamento attivo con la diabetologia attraverso la refertazione in tempo reale. Quindi c’è la possibilità di avere in contemporanea controlli endocrinologici e immagini del fondo dell'occhio con referti in tempi brevissimi. Ci avviciniamo a numeri d'eccellenza su chirurgia vitro retinica, siamo tra i 200 e i 270 interventi di chirurgia maggiore, stiamo cercando di provvedere al fabbisogno di trapianti corneali ed abbiamo stretto un rapporto con la Banca degli Occhi delle Marche oltre che una convenzione con la Banca degli occhi di Mestre. Pratichiamo trapianti tradizionali e trapianti lamellari di ultima generazione. Ambito chirurgico e ambito diangostico: non ci manca nulla per essere al passo con i tempi. Sulla diagnostica non siamo assolutamente indietro a nessuno”.
I numeri parlano chiaro: tra inizieoni e interventi il reparto di Oculistica registra oltre 2000 operazioni annue. “1200 cristallini l'anno scorso, 600 iniezioni, 200 chirurgie vitro retiniche, 150 glaucomi. Sono numeri importanti – commenta il dr. Sprovieri -. Potremmo fare anche di più chirurgicamente ma la coperta la devi gestire. Sottolineo che si tratta di interventi eseguiti in regime ambulatoriale, facendo anche le 200 retine senza usare il blocco, con una sala dedicata. Siamo all'avanguardia perché in genere trattiamo anziani con patologie complesse. Graviamo il meno possibile sul blocco ed utilizziamo il regime del day hospital, ottimizzando le sale ed il lavoro degli anestetisti in modo efficace”.
Il problema sono le liste d’attesa spesso lunghissime per le visite ambulatoriali… “E' giusto curare le liste d'attesa, ci dobbiamo concentrare sull'abbattimento. Abbiamo accumulato ritardi negli anni del Covid e ora siamo sotto pressione. Inoltre abbiamo ricostruito un équipe nuova a causa di diversi pensionamenti arrivati uno dietro l’altro; sono state fatte assunzioni ma il problema è che oggi molti medici vengono spostati per mobilità o altro e siamo stati sempre a rincorrere la dotazione organica. Nelle more di questa difficoltà di portare a compimento l'organico pieno, ora abbiamo nuove possibilità per abbattere liste d'attesa riguardo attività ambulatoriali tra le più richieste. Un’oculista del mio organico, la dottoressa Fortuna, dal prossimo 16 aprile disporrà di 40 ore settimanali dedicate alle visite ambulatoriali, spostandosi sul territorio da Montegranaro a Porto Sant’Elpidio, a Montegiorgio e a Fermo. Entro tre mesi dovremmo colmare i ritardi”.
Cosa ne pensa del nuovo ospedale di Campiglione? “Spero possa dare ancora più chances, parliamo di una struttura molto avanzata con un organizzazione importante. Inoltre Campiglione è baricentrico a livello geografico e ciò significa attrattività maggiore rispetto all'attuale. E’ una grande possibilità di crescita per tutti, anche la logistica è da ospedale avanzato” conclude il dr. Sprovieri.