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Lavorare insieme per dare di più ai pazienti: Innovativo percorso di genetica oncologica

FERMO - Mettere in rete risorse e competenze diverse che contribuiscano a dare risposte e ad offrire servizi a chi purtroppo si trova a dover affrontare una patologia oncologica che non coinvolge solo il paziente ma l’intero nucleo familiare. In questa direzione si inserisce la convenzione tra l’Area Vasta 4 di Fermo e l’Ospedale Regionale Torrette di Ancona. Il fulcro dell’accordo è rappresentato da un innovativo percorso di genetica oncologica che offrirà la possibilità non solo ai pazienti ma anche ai cittadini che abbiano una familiarità per tumore, di poter accedere ad un counseling genetico presso l’Oncologia di Fermo che in rete con il Centro Hub di riferimento regionale ad alta specializzazione di genetica oncologica “R. Cellerino” sito nella Clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona, potrà effettuare uno screening dei soggetti candidabili al test genetico e inviare i campioni di sangue direttamente al centro di riferimento regionale. In questo modo si limiteranno gli spostamenti dei pazienti che potranno effettuare il prelievo direttamente presso l’Oncologia del territorio e recarsi ad Ancona solo una volta che il risultato del test sarà disponibile, per acquisirne il referto e le raccomandazioni da seguire per i successivi controlli.

“Nel nostro territorio c’è un fabbisogno di 26.000 ricoveri annui e circa 10.000 di questi vanno da altre parti, verso Torrette, o verso l’Area Vasta 3 di Macerata, ad esempio – spiega il direttore dell’Area Vasta 4 di Fermo Licio Livini -. Si tratta di patologie importanti, che coinvolgono varie persone, soprattutto i familiari. Questo flusso non va bene, vogliamo che le cure i nostri pazienti le abbiano sul posto. Senz’altro occorre investire di più ma se ciò non dovesse essere possibile bisogna necessariamente spingersi su altri versanti, creando collaborazioni, accordi, con l’Ospedale Regionale di Torrette e con le Aree vaste vicine. Questo noi già lo facciamo ed oggi proponiamo una collaborazione importante per quanto riguarda l’Oncologia”.

“Andiamo verso la medicina di precisione: esistono persone affette da specifiche malattie diverse da tutte le altre, un concetto che si estrinseca in filoni di azione: dove esiste la necessità di una mappatura genetica bisogna farla – Interviene il Direttore Generale degli Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi - Prima pochi centri in Italia facevano queste operazioni, oggi nelle Marche abbiamo una grande opportunità grazie all’accordo strategico tra Regione Marche e Regione Lombardia e tra l’Istituto Nazionale Tumori l’Azienda Ospedaliera di Ancona. Collegare Fermo a questa enorme rete non è stato un problema, grazie alla disponibilità di persone illuminate. La collaborazione che andiamo a stabilire permette al paziente di Fermo di ricevere qui le cure senza spostarsi, attraverso la movimentazione di referti che supplirà in questo senso”.

Una rete intelligente, dunque, nella quale la logistica sanitaria supplisce ai movimenti delle persone. “Siamo già avanti – conclude Caporossi – e presto, presumibilmente entro l'anno in corso, struttureremo una rete oncologica regionale in cui gli Ospedali Riuniti di Ancona lavorano in sinergia e a sostegno del territorio con l’obiettivo di ottimizzare i percorsi di diagnosi e cura dei pazienti affetti da patologie complesse, quali i tumori rari. Tutto si farà sul territorio di riferimento, sfruttando le eccellenze delle strutture regionali che condivideranno esperienze ed eccellenze”.

Secondo la Professoressa Rossana Berardi, direttrice della Clinica Oncologica Ospedali Riuniti “studi epidemiologici dimostrano che le regioni che fanno rete risolvono di più i problemi oncologici. Si tratta del 56% di sopravvivenza a cinque anni per gli uomini e del 65% per le donne. E’ fondamentale lavorare sulla genetica oncologica. In tal senso la Clinica Oncologica serve tutta la regione per i test di identificazione dei tumori familiari. Oggi ci apriamo al territorio: il test genetico verrà effettuato anche nel Fermano, qui ci sono professionisti formati al centro di Ancona per anni, adeguati per poterlo fare. I pazienti non verranno ad Ancona per la consulenza, ma tutto si farà nel territorio con il prelievo del campione di sangue e lo spostamento del campione nel nostro centro per l’analisi e le indicazioni su come gestire il paziente”.

Nell’accordo stabilito rientra anche la rete tumori rari che riguardano circa il 30% del totale: Ancona ha un accordo con l’Istituto Nazionale Tumori; Fermo, annettendosi ad Ancona, entra nella rete: i benefici per il paziente sono molteplici, in più questo porterà dei finanziamenti per fare ricerca, educazione e formazione per giovani.

Sulla stessa linea il dottor Renato Bisonni, direttore dell’unità di Oncologia dell’Ospedale “Murri” di Fermo: “Oggi iniziamo per iscritto un percorso virtuoso che mette a disposizione del Fermano le competenze che la regione sa esprimere. Apriremo un ambulatorio specifico al “Murri” con una professionista specializzata e formata ad Ancona, la dottoressa Del Prete. Spero in altri passi con gli Ospedali Riuniti di Ancona perché tutte le cure possano essere fatte nel nostro reparto. Noi siamo a disposizione e vogliamo che il paziente abbia il massimo delle attenzioni e delle opportunità”.

Conclude il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli: “Sempre di più i cittadini, quando hanno problemi di salute, si rivolgono a centri che ritengono di massima qualità. Attraverso la rete oncologica parte un messaggio forte: oggi viene messo nero su bianco che le strutture regionali collaborano, in modo collegato. Connessione, rafforzamento per tutti, quindi. Il dottor Bisonni ha compreso che stare isolati non serve a niente, è un modello superato. Oggi dobbiamo trasmettere questo concetto ai cittadini. Nelle Marche abbiamo a Torrette l'eccellenza cardiochirugica e emodinamica che non ha paragoni. Cercare altrove significa non avere le stesse risposte, a volte andiamo fuori e abbiamo meno. Serve consapevolezza che da noi c’è l'eccellenza. Plaudo ai professionisti che sanno lavorare insieme per dare ai marchigiani, specie per la patologia oncologica, il massimo della qualità”.

Alessandro Sabbatini

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