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La riabilitazione sportiva e l’importanza di essere seguiti con competenza

SALUTE - Sportivi e non, ascoltate i vostri bisogni! Non strafate, e se lo fate… fatevi seguire da coloro che ne hanno le competenze. Uno strappo, un dolore, un’infiammazione hanno il potere di compromettere le performance e, di riflesso, la propria salute. Farsi seguire da esperti, dall’allenamento alla riabilitazione, risulta essere indispensabile. Inoltre, il risultato della riabilitazione sportiva è la rieducazione del muscolo e il ritorno in pista da campioni.

Con Alessandro Rocchetti, dell’Istituto Riabilitazione Santo Stefano di Porto Potenza Picena e responsabile dell’Area Sport di Myolab di Jesi, facciamo una panoramica su ciò che concerne la riabilitazione sportiva. Riabilitazione che è adatta sia a chi pratica sport a livello agonistico sia a livello non agonistico, senza limiti d’età.

Perché è importante un centro dedicato agli infortuni dello sportivo? “L’atleta va gestito in modo completo. Myolab, ad esempio, è un centro dedicato alla prevenzione degli infortuni nella pratica sportiva; è in grado di gestire l’atleta dal momento della diagnosi a quella del recupero al rientro sportivo, al controllo prestativo con test di laboratori e test da effettuare direttamente sul campo. Con il supporto di mezzi di diagnostica, visite mediche specialistiche e utilizzando attrezzature ad elevato contenuto tecnologico, siamo in grado di creare protocolli personalizzati con l’obiettivo di arrivare ad un recupero funzionale completo in tempi brevi”.

Cosa fa per lo sportivo infortunato uno specialista come lei, laureato in Scienze motorie? “I tanti anni di lavoro nel mondo della rieducazione funzionale, della riabilitazione e nel campo della ricerca mi permettono continuamente di migliorare i servizi da mettere in campo non solo nella riabilitazione, ma anche nella prevenzione infortuni e soprattutto nella formazione e nel lavoro in équipe”.

Come viene seguito il paziente sportivo? “Nel nostro Centro, il paziente riceve una visita ortopedica accurata che delinea il bisogno clinico e orienta al percorso migliore da intraprendere per risolvere il problema nel minor tempo possibile, in quanto tantissimi sportivi devono ritornare in campo il prima possibile. A Jesi abbiamo anche una vasca all’interno della struttura per la riabilitazione in acqua”.

Quali sono i principali percorsi di cura? “Diagnostica per immagini, test di valutazione funzionale, fisioterapia strumentale come tecar terapia, laser nd-yag, elettroterapia antalgica, onde d’urto; fisioterapie manuali con massaggi sportivi, decontratturanti, linfodrenanti per la riabilitazione dell’edema, approcci osteopatici, riabilitazione posturale globale. Vi è poi una serie di attività complementari alle cure fisioterapiche tradizionali come Fisiopilates, sia di gruppo sia individuali, e rieducazione funzionale e riatletizzazione”.

Tempi di recupero? “I tempi di recupero sono sempre legati alla patologia. L’inquadramento diagnostico iniziale e il programma fisioterapico individualizzato, contribuiscono ad abbreviare il tempo delle cure. Chi ha terminato le cure sanitarie con il fisioterapista prosegue e completa la ripresa delle abilità sportive con il personale laureato in Scienze Motorie raggiungendo una forma completa e un ritorno garantito alle attività fisiche e sportive”.

Negli ultimi tempi chi sono i pazienti che vogliono essere seguiti? “Sempre più spesso vi sono persone che cercano di rimettersi in forma, per la salute e per il proprio benessere coinvolgendo sempre specialisti non solo in Scienze motorie ma anche in nutrizione”.


Agnese Testadiferro

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