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L’assessore al Bilancio Fabrizio Cesetti sulla pdl di modifica alla legge elettorale regionale: “Nessuno pensi di accorpare le circoscrizioni elettorali di Fermo e Ascoli Piceno”

MARCHE - “La Proposta di Legge del M5S ‘Norme per l’elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta Regionale’ viola all’evidenza basilari disposizioni di principio, in attuazione dell’art.122, primo comma, della Costituzione, in materia di sistema di elezione, nonché l’autonomia dei territori re-gionali”. Lo afferma l’assessore al Bilancio Fabrizio Cesetti che specifica: “Invero, appare addirittu-ra uno ‘strafalcione’ la previsione contenuta nell’art. 2 della PdL, di ripartire il territorio regionale in quattro circoscrizioni elettorali ‘accorpando’ le Province di Ascoli Piceno e Fermo in dispregio dei più elementari principi posti a tutela della rappresentanza democratica dei territori che, tutti in egual misura, hanno diritto di eleggere i loro rappresentanti ed evitare l’’oltraggio’ di farseli elegge-re da altri.

I Consiglieri Regionali del M5S, come chiunque altro, non possono pensare che le Province di A-scoli Piceno e Fermo sono ‘figlie di un Dio minore’ e, pertanto, rispettino l’autonomia dei territori che è soprattutto autonomia nell’eleggere i propri rappresentanti anche nell’Assemblea Legislativa Regionale. Si mettano, quindi, l’anima in pace che tanto la ripartizione del territorio regionale, ai fini della ele-zione del Consiglio e del Presidente della Giunta Regionale, resterà sulla base di circoscrizioni elet-torali corrispondenti alle cinque Province Marchigiane.

E di questo, sono certo, si farà garante tutta la maggioranza che governa la Regione Marche e le forze politiche che la compongono. Come sono certo che se ne farà garante tutto il Gruppo Consi-liare del PD e lo stesso Partito regionale.

La PdL del M5S è anche errata quando prevede il ballottaggio ed il voto disgiunto perché si viola il principio della contestualità dell’elezione del Presidente della Giunta Regionale e del Consiglio Re-gionale, nonché il principio che assicura una piena rappresentanza delle minoranze. Per tacere che non è opportuno che la legge elettorale venga modificata a ridosso delle elezioni, né tantomeno, come impropriamente si sostiene, alla luce dei sondaggi”, conclude l’assessore.

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