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Crisi energetica, Cesetti duro sul “Bonus sociale elettrico” varato dalla Regione

MARCHE - “I 100.000 euro stanziati dalla giunta regionale su un bilancio di 5 miliardi, ovvero un bonus di appena 25 euro a bimestre per ogni utenza intestata a famiglie indigenti, offendono l’intelligenza e la dignità dei marchigiani. A settembre, in occasione del voto sulla legge di assestamento di bilancio, proposi insieme al gruppo del Partito Democratico un emendamento che stornava ben 4,2 milioni dalla famigerata tabella E, cioè il “marchettificio elettorale” della giunta Acquaroli, per destinarli alla costituzione di un Fondo Energia volto alla riduzione delle spese domestiche sostenute per la fornitura di energia elettrica e gas. Una proposta efficace e immediatamente attuabile, che avrebbe portato all’erogazione di 150 euro per ben 28 mila nuclei familiari. Il centrodestra la bocciò, dando chiaramente priorità alle esigenze elettorali dei quattro assessori regionali candidati al Parlamento: Castelli, Carloni, Latini e Aguzzi. Il provvedimento varato mercoledì 22 novembre, presentato senza alcuna vergogna come una misura di contrasto alla povertà da crisi energetica, è solo un maldestro tentativo del centrodestra di lavarsi la coscienza rispetto a quella meschina bocciatura. Ma quel che è peggio è che non darà alcuna risposta al caro bollette che falcidia il potere di acquisto dei redditi fissi, dei lavoratori precari e della gran parte dei pensionati”.

Così il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti commenta il provvedimento della giunta regionale che prevede lo stanziamento di 100 mila euro per sostenere il costo delle bollette di famiglie indigenti.

“Ovviamente - conclude Cesetti - sarà nostra cura presentare nuovamente la nostra proposta a dicembre, quando in consiglio regionale andremo a discutere l’approvazione del bilancio preventivo. E, ancora una volta, chiederemo che la copertura di quelle risorse venga trovata tagliando i capitoli di spesa attraverso cui la giunta regionale continua a elargire contributi a pioggia per iniziative che in questo delicato momento sono assolutamente secondarie rispetto alla necessità di dare un concreto sostegno al caro bollette che rischia di innescare una vera e propria crisi sociale”.

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