Di Sergio Soldani Roberto era nato in una clinica vicina alla via dove aveva sempre abitato, Baldo degli Ubaldi a Roma. La madre, Costanza, maestra elementare in pensione gliene parla spesso di quel pericoloso parto cesareo. Lui in casa però è sempre distratto e mediamente scontento e insoddisfatto, la mamma cerca di farlo aprire ma lui non le risponde anzi a voce bassa le sussurra: “Siamo alle solite... lo sai che amo il mio silenzio, va a parlare con mia sorella Barbara”.
In verità, sua sorella era l’amica più cara della sua ex fidanzata Pierina che abitava in un lussuoso appartamento vicino al loro, oltrepassata la ferrovia Vaticana. Era la figlia di un noto magistrato, Ovidio Grassi, uomo un po’ rigido, dichiaratamente cattolico, puntualmente accompagnato per i suoi spostamenti dalla sua scorta diretta da un giovane molto aitante originario di Pescasseroli. Invece il papà di Roberto era un impiegato di banca, arrivato alla posizione di direttore di una delle filiali della capitale e si chiamava Giuseppe Colli. I due padri durante i sette anni nei quali i ragazzi dicevano di essere fidanzati, si scambiarono non più di cinque volte la parola e per non più di due o tre minuti, salutandosi fugacemente ma con immancabili sorrisoni finali. Pierina era fidanzata con un avvocato di almeno dieci anni più di lei, tale Norberto di origine napoletana, ma nel suo cuore era rimasto l’amore della sua vita Roberto, il quale negli ultimi periodi faceva uso di antidepressivi consigliati dal medico di base per questa sua strana fissazione del voler rimanere molto tempo in silenzio: continuò a rimanere in silenzio però si sentiva meno infelice.
Fu quel martedì nel primo pomeriggio che incontrò nelle vicinanze delle loro abitazioni Pierina, e fu più forte di lui, invece di salutarla la offese con questa affermazione: “Sporca prostituta! Come te la passi e spassi con il tuo avvocatone?” La ragazza rimase sconvolta e da quel giorno cominciò a piangere quasi di continuo, soprattutto durante le notti. Suo papà se ne accorse e sinceratosi del Motivo, decise di punire il responsabile. Studiate le abitudini di Roberto, sempre durante un primo pomeriggio, lo seguì con il motorino dell’altro suo figlio Luca, lo raggiunse bloccandolo a Piazza Irnerio e lo caricò di pugni schiaffi e calci, fratturandogli anche un polso e poi scappò a tutta velocità.
Ora Ovidio, l’ex irreprensibile uomo di legge, è stato sospeso dal servizio alla Magistratura romana dopo aver subito un processo nel quale risultò colpevole.
Norberto ha rotto definitivamente il fidanzamento con Pierina che ora è più felice perché in fondo lei non l’amava.