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Le tagliatelle di Walter

Di Sergio Soldani Alba Adriatica è un ridente centro della amena riviera abruzzese. Walter Bianchi era il giardiniere del Comune, aveva sessant’anni e viveva nel miraggio della sua pensione che sarebbe arrivata di lì a sette anni. Non si era mai sposato, era molto timido perciò la domenica si sentiva piuttosto solo.

Uno suoi più fidati amici, Sergio, era un bravissimo dentista però era nevrastenico e fu ricoverato più volte al reparto psichiatrico perché durante la notte nel sonno emetteva urla forti e animalesche e perdeva la memoria ripetendo ai sanitari che aveva visto Dio. La diagnosi risultava sempre la stessa: delirio mistico!

E comunque Walter Bianchi, Sergio Dariotti, Lorenzo Lorenzi (meccanico auto), Edmondo Lazzaroni (gioielliere talvolta anche ricettatore) ed altri due saltuari, in preda a una certa smarrita confusione mentale seguivano il giardiniere che solerte impastava il sabato notte la pasta con la zucca, con i carciofi frullati… le ultime erano state allo zenzero e miele sempre dentro l’impasto! Le uova erano di giornata, fornite dal gallinaro di fiducia: Igino di Teramo. Le salse erano succulente e saporitissime, da svenire, e se ne occupava Walter che all’occorrenza cominciava a cucinare il sugo anche alle otto del mattino. Erano quasi sempre soltanto uomini.

Una volta accadde però che Walter si fosse fidanzato con una insegnante di yoga residente a Loreto, Francesca Cilic, slovena. Arrivarono con lo sguardo dei vicendevoli innamorati... che si scambiavano nell’estasi... come amore eterno! Già gli altri commensali erano sei e le bottiglie di Montepulciano pronte per essere tracannate... Sapientemente il padrone di casa saltò nel padellone un denso sugo di costarelle di maiale e salsicce piccanti di Rapino. Prima di servire, Walter chiese a Sergio: “Sei andato poi dalla brava urologa sarda Milena Torres?”. Francesca all’improvviso strepitò “Sergioooo, sei un maiale traditoreee!”. E gli svuotò per intera una bottiglia di vino addosso dalla testa ai piedi. Lui subito dopo l’accompagnò alla stazione ferroviaria affinché scomparisse dalla sua vita.

E mentre lei saliva sul vagone, la fissò negli occhi e le disse: “Sei proprio una donna senza Dio!”.

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