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Toni Capuozzo ospite al Festival Storie, domani 20 settembre a Montefalcone Appennino

MONTEFALCONE APPENNNINO - Toni Capuozzo, inviato di guerra per eccellenza, è il prossimo protagonista del Festival Storie. Capuozzo, una delle firme più amate del giornalismo italiano, interverrà sulla guerra tra Russia e Ucraina. Lo farà a Montefalcone Appennino, martedì 20 settembre (ore 21.30), nel teatro del Falco: info e prenotazioni 339.3706029. Il Festival Storie, organizzato da Progetto Musical e diretto da Manu Latini, mette in rete otto borghi (Belmonte Piceno, Montappone, Montefalcone Appennino, Santa Vittoria in Matenano, Servigliano, Monte San Martino, Penna San Giovanni e Sant’Angelo in Pontano), la Regione Marche, le Province di Fermo e Macerata, le Unioni Montane dei Monti Azzurri e dei Sibillini, i Sistemi turistici Marca Maceratese e Marca Fermana, la Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata, la Fondazione Carifermo, la Bcc Banca del Piceno, il Rotary Club Alto Fermano Sibillini.

A Montefalcone Appennino, la conversazione sarà coordinata dal giornalista Vincenzo Varagona. La guerra e un grande inviato di guerra: Toni Capuozzo, vice direttore del Tg5 e conduttore della trasmissione “Terra”, ha seguito in prima linea i conflitti nei balcani, in Somalia, in Medio Oriente, in Afghanistan, in Iraq. A Montefalcone, tra l’altro, commenterà un documentario e presenterà il suo libro “Giorni di guerra”. Un vero e proprio diario, suddiviso per giorni, fatto di appunti, riflessioni, interventi televisivi. Un volume impreziosito da numerose illustrazioni e da una lunga galleria di fotografie di grandi reporter italiani dal fronte: Fausto Biloslavo, Gabriele Micalizzi, Francesco Semprini, Vittorio Nicola Rangeloni. “Non esistono guerre chirurgiche, né bombardamenti intelligenti”, spiega Capuozzo. “Ci sono sempre colpe da distribuire: Putin, la sua politica di potenza, l'ordine di invasione. Biden, la sfida di una NATO senza confini. Il premier ucraino che si è fatto spingere nella sfida senza valutare che, forse, per l'Ucraina libera era meglio essere una terra di nessuno o dei soli ucraini, scambi e commerci piuttosto che missili. Nessuno è completamente innocente, se non i civili".

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