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Lucia Tancredi e Alberto Mattioli a “Il Porto degli autori” sul web

Alberto Mattioli

PORTO SAN GIORGIO - Il periodo delle festività è stato caratterizzato da rilevanti incontri per "Il Porto degli autori". L’iniziativa dell'Assessorato alla Cultura torna alla programmazione ordinaria con due appuntamenti settimanali. Quelli appena trascorsi con Stefano Tura, Maurizio De Giovanni, Giovanni Veronesi, Andrea Vitali, Andrea De Carlo, Stefano Petrocchi, Edoardo Nesi, Fabio Geda, Francesco Alberoni e Cristina Cattaneo e Antonio Mancini sono ancora disponibili per la visione nelle pagine Facebook del Comune. Da mercoledì 13 gennaio è visibile il confronto tra il direttore artistico Francesco Rapaccioni con Lucia Tancredi e da sabato 16 gennaio con Alberto Mattioli.

Tancredi presenterà il suo ultimo libro "Lo sferisterio a Macerata" edito da Ev, in cui racconta la genesi dell'arena maceratese che si intreccia strettamente con il teatro Feronia di San Severino Marche e con Villa Bonaparte di Porto San Giorgio. Infatti negli anni Venti dell'Ottocento, mirabilmente ricostruiti dalla scrittrice, il giovane architetto Ireneo Aleandri è impegnato contemporaneamente nei cantieri di Macerata e San Severino, dove i suoi progetti dello Sferisterio e del Feronia procedono speditamente, quando arriva la prestigiosa commissione di un "palais royal" a Porto San Giorgio da parte di Gerolamo Bonaparte, fratello dell'imperatore Napoleone, e allora Aleandri lascia i due cantieri in mano ai capimastri per trasferirsi sulla costa fermana con grande disappunto dei maceratesi e dei settempedani. Ma sono anni di lavori fecondi e frenetici, per cui, nel giro di tre anni, tra il 1826 e il 1829, le tre opere sono tutte inaugurate. Per tale motivo l'incontro via streaming del direttore artistico Francesco Rapaccioni con Lucia Tancredi si svolgerà dal Teatro Feronia di San Severino, vuoto di spettatori.

Alberto Mattioli presenterà il suo ultimo saggio “Pazzo per l'opera: istruzioni per l’abuso del melodramma” edito da Garzanti, dove, in modo divertente ma serio, leggero ma approfondito, racconta la sua esperienza di giornalista e appassionato di opera lirica e traccia un percorso tra la cultura italiana e il melodramma.

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