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Laboratorio teatrale del Liceo Classico "A.Caro", appuntamento a Porto San Giorgio

PORTO SAN GIORGIO - Anche quest’anno il Liceo Classico “A. Caro” di Fermo - nell’ambito del Progetto di Alternanza Scuola Lavoro - ha svolto il consueto Laboratorio Teatrale che ha visto la partecipazione di ben 29 allievi. Questa volta si è scelto un dramma moderno: “Processo a Gesù” di Diego Fabbri, con un prologo drammatizzato di “Donna de Paradiso” di Jacopone da Todi. Il Laboratorio e la messa in scena sono stati curati dall’Associazione di Promozione Sociale Artistico-Culturale ed Educativa “FiorDiTeatro” con la direzione artistica e la regia di Loredana Tomassini.

Contrariamente al consueto, si è deciso di anticipare la messa in scena finale, anziché a fine anno scolastico, il 26 aprile alle 21,15 presso il Teatro di Porto S. Giorgio. Motivo della scelta, il particolare argomento di questo dramma, decisamente inerente alla Pasqua, e dunque si è voluto che la rappresentazione avvenisse nel mese di aprile.

L’opera è la trasposizione teatrale, scritta da Diego Fabbri negli anni dal 1952 al 1954, di un vero processo che alcuni giuristi ebrei tennero a Gerusalemme a partire dal 1933, proponendo la dimensione giuridica delle ultime vicende di Cristo; il dramma fu rappresentato per la prima volta nel 1955 al Piccolo di Milano per la regia di Orazio Costa. Una famiglia di Ebrei gira da anni per i teatri d’Europa mettendo in scena lo stesso spettacolo, un Processo a Gesù, nel quale si interrogano se fosse colpevole o innocente e se altrettanto colpevoli o innocenti siano stati loro, gli Ebrei che lo condannarono a morte. Elia e sua moglie Rebecca, la figlia Sara vedova di Daniele, vittima dei nazisti, e Davide che ha avuto una storia d’amore con Sara, ogni sera si improvvisano giudici e interrogano una serie di testimoni interpretati da una troupe di attori che ogni volta si scambiano i ruoli: Caifa, Pilato, gli Apostoli, Giuda e la Maddalena. Il contenuto è un processo giudiziario, politico e umano a Gesù. Inoltre, secondo gli stilemi del “teatro nel teatro”, ogni sera anche gli spettatori sono invitati a prendere parte al Processo, ciascuno secondo i propri convincimenti e le proprie esperienze: per questo motivo, ogni sera il Processo è sempre diverso, nella ricerca dell’evento nuovo che possa portare a una sentenza che non sia quella della condanna di Gesù. A parlare è gente di oggi che si confronta con la Chiesa e con Gesù. Il particolare e nuovo andamento del Processo, ma soprattutto l’intervento del pubblico, porta finalmente a un risultato e a una certezza diversi: Gesù, giuridicamente parlando, fu comunque un Uomo innocente e la sua colpa è stata aver predicato l’Amore, per cui tutti insieme (i Giudici, i testimoni, gli spettatori) costruiscono un grande processo alla Cristianità. Una Cristianità che non è comunque riuscita a cambiare il mondo e a redimerlo dai suoi peccati, ma che accetta alla fine la necessità della presenza di Cristo. Come conclude la Donnetta delle pulizie: se condannassero di nuovo Gesù, a lei e a tutta l’umanità non resterebbe più nulla. Cristo dunque come necessità di Salvezza.

Alunni partecipanti al Progetto: Cecilia Eustacchi, Elena Ferracuti, Lidia Frollà, Matilda Mecani, Sophia Basili, Adriana Vella, Benedetta Tulli, Benedetta Pezzoli, Caterina Santolini, Chiara Capezzani, Alessandra Milanovic, Lisa Premici, Costanza Marsili, Martina Anteni, Letizia Decembrini, M. Rosalia Mazzagreco, Giulia Leopardi, Leila Ruggeri, Benedetta Cataldi, Tullio Grani, Edoardo Marzialetti, Davide Nardoni, Gianmarco Fedeli, Fabio Santarelli, Luca Milozzi, Mattia Santarelli, Francesco Fusco, Francesco Petracci, Lorenzo Rosati.

Hanno curato il coordinamento gli insegnanti Simona Goldoni, Dora Trentuno e Francesco Castiglioni.

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