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Hercules, il musical di successo in tour nelle Marche

FERMANO - Lo spettacolo è prodotto dalla compagnia Progetto Musical: vede sul palco trentotto attori, ballerini e performer guidati e diretti dal regista Manu Latini. Tra i protagonisti: Roberto Rossetti (Hercules), Simone Boccatonda (Ade), Cinzia Dominguez (Musa), Thomas Tossici (Filottete), Veronica Settembretti (Meg), Kevin Pizzi (Panico). Le coreografie sono di Paolo Ciferri.

Manu Latini, classe ’85, attore e regista fermano. Il teatro è da sempre la sua passione, la recitazione il suo primo amore. Dopo essersi formato all’Accademia di Roma, Latini torna nelle sue Marche e approda alla regia teatrale. “E’ stato un percorso naturale – confessa Latini – che mi permette di esprimere tutta la mia creatività”. Oggi, assieme al suo cast tutto marchigiano, è in giro per i teatri marchigiani con il musical “Hercules”, debuttato in primavera. Bilancio?Dieci rappresentazioni e altrettanti sold out con le perle ottenute al Teatro dell’Aquila di Fermo, al Comunale di Porto San Giorgio e al Don Bosco di Macerata.

Latini, come si è concluso il 2015?

“In maniera decisamente positiva. E’ stato un anno molto bello, pieno di soddisfazioni, di cose nuove, di nuove amicizie, nuovi contatti e ovviamente è stato l’anno del fortunato debutto di Hercules”.

Hercules è la quarta produzione dell’Associazione Progetto Musical da lei diretta. Ci dia qualche numero di questo spettacolo.

“Segnate: 10, 2.600, 5! Hercules ha portato a teatro, in dieci repliche, ben duemilaseicento spettatori. Una bella vittoria per una realtà piccola come Progetto Musical. E ora ci aspettano altre cinque date, un minitour forse un po’ ambizioso, ma l’energia non ci manca di certo”.

Beh, ci vuole ambizione per questo lavoro, lei ne ha?

“Ce l’ho e spero di continuare ad averne sempre, perché se perdi quella, perdi anche un po’ di energia”.

In Hercules lei dirige un cast di circa 40 persone. Qual è la caratteristica che cerca nei suoi attori?

“Che siano, prima di essere dei bravi artisti, delle grandi persone. Non è il nostro caso perché noi siamo una realtà giovane e ancora agli inizi, ma ho sempre pensato che un vero artista sia colui che vive sì sul palco, ma prima di tutto fuori dal palco, ecco perché io ci tengo a vivere il mio territorio e la mia gente”.

Non si sente un po’ troppo legato al territorio? Non avrebbe voglia di spiccare il volo?

“La voglia di arrivare più lontano c’è, senza dubbio. Ci vuole molto allenamento. Non è facile farsi apprezzare neanche nel proprio territorio, specie quando fai un lavoro come questo, anzi è proprio da lì che arrivano più critiche. Ma fa parte del gioco, ogni parere, critica o suggerimento serve per riflettere e migliorare”.

A proposito, che farebbe se non facesse il regista?

“Il sogno che avevo da bambino di fare l’astronauta ormai è sfumato…”.

Prima di essere regista lei nasce attore. Che parte le piacerebbe fare se dovesse recitare in Hercules?

“Io sarei il terribile Ade! Anzi, sono Ade. Nel senso che, se Simone Boccatonda che interpreta Ade, per qualche motivo non potesse essere sul palco, ci sarei io al suo posto”.

Prima di iniziare l’intervista ci ha confessato che le fa paura guardare troppo lontano, quindi ha progetti per il futuro prossimo?

“Si, una delle mie tante paure. Per ora pensiamo al tour che ci terrà impegnati fino al 14 maggio, ma nella mia testa c’è l’idea di fare un Hercules 2.0, un’evoluzione. Non posso svelarvi di più per ora!”.

Cosa vuole dire a chi non ha ancora visto Hercules?

“Di non perderlo assolutamente perché sono 75 minuti di gioia, di spensieratezza, ma anche di riflessione. Si parla di amore, di coraggio, di buoni sentimenti, ma soprattutto Hercules è fatto da persone semplici, che nella vita fanno altro e si ritrovano insieme sul palco, mossi solo dalla passione e dalla voglia di far bene”.

Chiara Fermani

Le prossime date di Hercules sono: 9 e 10 marzo (ore 21.15) al Teatro Arlecchino di Monte Urano; 14 maggio (ore 21.15) al Teatro Velluti di Corridonia.

Prevendite biglietti: www.ciaotickets.com. Info.: 339.3706029.

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