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Al Conservatorio tutto è pronto per il Concerto dei Docenti

FERMO - Giovedì 20 febbraio 2020 alle ore 21.15, presso lAuditorium “I. Billè” del Conservatorio di Musica “G.B. Pergolesi”, è in programma il Concerto dei Docenti del Conservatorio di Musica “G. B. Pergolesi” di Fermo. Protagonisti saranno Danilo Squitieri e Alessandra Gentile, entrambi docenti, rispettivamente di violoncello e di musica da camera presso il Conservatorio “Pergolesi” di Fermo.

Danilo Squitieri si forma con i Maestri Ilie Ionescu, Cornelius Faur, Radu Aldulescu, Michele Chiapperino, Francesco Strano, Luigi Piovano, Rocco Filippini, Thomas Demenga, Antonio Meneses e vanta una carriera internazionale sia come solista sia come camerista oltre che come componente di numerose orchestre, ultima delle quali l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia.

Alessandra Gentile si è formata con Annarosa Taddei, Muriel Chemin, Gerhard Oppitz oltre a ricevere importanti impulsi da Anatol Ugorski, Andriei Jasinski e Piernarciso Masi. Vive e lavora tra Italia e Germania e si è esibita in tutta Europa, Cina e Sudamerica, sia come solista che in formazioni da camera.

Queste le parole di Alessandra Gentile circa il programma che: “prevede tre importanti composizioni del repertorio per violoncello e pianoforte. Non può mancare nell’anno delle celebrazioni beethoveniane una Sonata del compositore di Bonn. La seconda Sonata dell’op. 5 di Beethoven, del 1796, rappresenta, insieme alla n. 1 dello stesso opus, la consacrazione a forma autonoma della Sonata per violoncello e pianoforte, che assurge da questo momento a piena legittimità accanto alle altre formazioni come violino e pianoforte, il trio e il quartetto, anche se la preponderanza del virtuosismo pianistico è ancora pienamente evidente. Dedicata al Principe Federico II di Prussia venne eseguita dall’autore stesso insieme al violoncellista Jean-Pierre Duport proprio alla corte del principe. I Fantasiestücke op.73 di Robert Schumann risalgono all’anno 1849. Originariamente scritti per clarinetto e pianoforte rientrano in quella categoria di preziose miniature cui Schumann dava vita, accanto alle grandi forme della Sonata, dei Trii e dei Quartetti, per rappresentare quel mondo prettamente romantico di brevi immagini musicali volte a esprimere l’ ”l’indicibile” che tanta forza aveva nella poetica della musica tedesca di quel tempo. La Sonata op. 40 di Shostakovich è opera sì giovanile (l’autore aveva 28 anni), ma già connotata da importanti esperienze musicali ed esistenziali. Shostakovich aveva già composto le sue opere “Il Naso” e “Lady Machbeth di Mtsensk” che gli valsero la dura condanna del regime sovietico con l’accusa di essere troppo sperimentali e lontane dal gusto e dai bisogni del popolo russo. In questo stato d’animo di continua minaccia e inquietudine il compositore si affida a una forma classica e a un’armonia “comprensibile”, nella quale però non è difficile scorgere momenti di angoscia, sarcasmo e rivolta”.

Ricordamo che l'ingresso al concerto è libero.

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