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Troppi ritardi sul turismo, dai Sibillini la proposta del delivery: “Non vogliamo elemosina ma accesso al credito”

MONTI SIBILLINI - “Non abbandoneremo il settore turistico”. L'affermazione, piuttosto fugace, del presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha generato tra gli operatori del comparto ancora più interrogativi su tempistiche e modalità: se per i ristoranti si profila infatti una riapertura il primo giugno, di alberghi, case vacanze e altre tipologie di strutture ricettive non si è affatto parlato. E mentre continua a dividersi tra il suo agriturismo in località Forcella ed il mulino tra Acquasanta Terme e Roccafluvione, Ombretta Massitti prova a reggere le fila dell'associazione Sibillini Segreti e Sapori, ascoltando i circa 20 soci per avere feedback sulla situazione attuale e sulle progettualità da porre in essere nell'immediato.

POST SISMA E PRENOTAZIONI, A CHE PUNTO SIAMO

Alcune strutture del circuito sono in ristrutturazione a causa dei danni provocati dal sisma nel 2016. “L'obiettivo - ricorda - era riuscire ad aprire tra maggio e giugno per iniziare la stagione, cosa che purtroppo non sarà possibile. Speriamo di poterlo fare il prima possibile, avendo anche degli spazi esterni. Nel frattempo, iniziano ad arrivare richieste dall'Italia e anche dall'estero. In tanti ancora non hanno disdetto molte prenotazioni di luglio ed agosto, e speriamo che questa ripartenza ci consenta di non perderle”.

OBIETTIVO DELIVERY

Avendo già in passato lavorato sul fronte dei picnic open air, l'idea è quella di mettersi insieme per garantire un vero e proprio delivery. “Per quello che ci riguarda parliamo prevalentemente di case vacanza isolate ed indipendenti, oltre che in posti molti belli. Per il cibo e per il confort faremo una specie di catena organizzata: chi prende la prenotazione, chi la prepara (come Mirela de La Conca di Smerillo, che ha dato disponibilità) e infine chi la consegna al turista”.

IN CERCA DI GARANZIE

La speranza, per la presidente e tutti gli altri associati, è che la Regione continui a favorire la possibilità per chi lavora in ambito agricolo, aiutando le strutture anche dal punto di vista del credito. “Come associazione non pretendiamo soldi a fondo perduto, ma vorremmo che fosse tenuta presente non tanto la fatturazione degli ultimi due anni, quanto piuttosto la fedeltà contributiva dei nostri associati che da 10 anni versano all'erario. Su questo la Regione potrebbe farsi garante per sostenere le nostre aziende. È un prestito, non è un regalo, ma non possiamo andare a chiedere chissà cosa avendo avuto un fatturato basso negli ultimi anni a causa del terremoto. Non vogliamo l'elemosina, ma che fosse considerata la nostra fedeltà al fisco, alla Regione e al territorio come elemento per l'erogazione di una somma sostenibile. E affrontare questa progettualità del delivery significa riorganizzarsi, fare anche investimenti mirati sul marketing, sul design e altro ancora per promuovere il brand dei Sibillini. Serve, quindi, un nuovo approccio al turismo”.

UN TURISMO DI PROSSIMITÀ

Tra le proposte c'è anche la da tenere in considerazione la Casa delle Erbe, per la quale è stato realizzato un progetto di riconoscimento delle erbe spontanee. “Occorre continuare con i corsi open air, fruibili da tutti, per i quali stiamo pensando anche ad una promozione per un turismo di prossimità nel quale ci aiutiamo, per ora, all'interno della regione”.

LA SANIFICAZIONE DELLE STRUTTURE

Questione pernottamenti. Qui il nodo per la presidente è la sanificazione degli ambienti e delle cucine, realizzabili incaricando ditte esterne o, meglio ancora, acquistando direttamente i macchinari. “Per fare questo, però, sarebbe necessaria un'anticipazione di capitale. La linea di credito è importante e psicologicamente le aziende potrebbero lavorare con più tranquillità. Perché noi, ci tengo ad evidenziarlo, vogliamo ospitare al meglio, per far stare sicuri i turisti ma anche noi operatori. Vogliamo avere la possibilità di utilizzare gli spazi esterni in maniera più flessibile, senza fare nuove strutture. Ci serve credito per lavorare su idee legate all'ambiente e poco allo spazio interno. Per le case vacanze, rimanendo il turista per un lungo periodo, la sanificazione verrebbe fatta all'entrata e all'uscita dell'ospite. Qui non abbiamo strutture enormi, dove la gente va avanti e indietro per tutto il tempo”.

Andrea Braconi

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