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Settore della pesca in grave difficoltà: a rischio la chiusura di tutta l'attività nelle Marche

Maurizio Mangialardi

MARCHE - Anche nelle marineria delle Marche è in atto la serrata che vede una gran parte degli armatori marchigiani aderire alla protesta del caro gasolio, decidendo di interrompere la propria attività marittima. Si sono generate anche alcune situazioni di tensione, in alcuni casi in cui alcuni armatori non avrebbero voluto prendere parte alla protesta.

"Riteniamo giusto precisare che, nelle scorse giornate, a livello nazionale abbiamo espresso insieme alle associazioni di categoria e gli altri sindacati confederali un sostegno a i pescatori italiani, che sono allo stremo per colpa dell’aumento del costo del gasolio. E per tali ragioni abbiamo presentato una serie di proposte unitarie al Sottosegretario . Per affrontare una emergenza come questa occorrono interventi urgenti e mirati - specificano dalla FLAI CGIL Marche -. Il Sottosegretario ha ascoltato il settore facendosi carico delle istanze e della necessità di velocizzare procedure e tempi di erogazione delle risorse individuate. Varie le questioni poste e accolte dal Ministero. E cioè: il credito d’imposta previsto per il primo trimestre 2022 sarà operativo nei prossimi giorni perché sono in arrivo i codici di compensazione. È stato inoltre messo a punto un emendamento che preveda l’estensione del credito di imposta anche al secondo trimestre 2022.

Fermo bellico: al consiglio dei ministri europei della pesca in programma nei prossimi giorni a Bruxelles il governo italiano sosterrà la necessità di inserire fra le cause del cosiddetto “fermo bellico” anche le marinerie del Mediterraneo, inizialmente escluse.

Indennizzi: il decreto ministeriale che stanzia 20 milioni di euro per fronteggiare il caro energia è in dirittura d’arrivo e entro pochi giorni si apriranno le procedure per presentare le istanze di contribuzione.

Welfare: su questo tema è stata ribadita la necessità di uno sforzo maggiore per la messa a punto di un sistema di norme che consentano la piena applicazione della CISOA.

Fisco: pressione sul MEF e Agenzia delle Entrate affinché si possa verificare la praticabilità di un’eventuale proroga delle scadenze fiscali.

Questo settore utilizza come sistema retribuito la cosiddetta paga alla parte, la retribuzione ovvero viene determinata dal ricavo del pescato tra armatore e pescatore. Oggi i costi sono tali da determinare una fortissima riduzione della paga. Sottolineiamo però che il contratto nazionale di categoria garantisce con il minimo monetario garantito una piena retribuzione mensile. Tra le altre cose, le associazioni e i sindacati hanno chiesto e ottenuto che il tavolo di crisi aperto nei giorni passati con il Ministero resti permanentemente istituito al fine di monitorare la situazione e verificare l’impegno assunto. Dobbiamo sottolineare anche che il settore, purtroppo, è in crisi da anni, soprattutto dal punto di vista del ricambio generazionale. Le prospettive di reddito e di sicurezza economica sono poche, e giovani lavoratrici e lavoratori preferiscono optare per altre prospettive occupazionali. Serve uno sforzo,comune,per invertire questa tendenza e garantire una sicurezza economica agli operatori del settore", concludono dalla CGIL.

Sulla questione interviene anche Maurizio Mangialardi, Consigliere regionale del Partito Democratico - Assemblea Legislativa delle Marche. “Il tema del caro gasolio che sta mettendo in difficoltà il settore della pesca è molto serio - dichiara Mangialardi -. E, proprio per tale motivo, va affrontato con responsabilità, senza strumentalizzazioni politiche. Già lo scorso marzo avevo chiesto alla giunta regionale di intervenire con risorse straordinarie volte a ristorare i rincari e ad ammortizzare i costi che rendono anti economica l’uscita in mare dei pescherecci. La risposta del presidente Acquaroli e dell’intero centrodestra si è rivelata come al solito completamente inadeguata. Il presunto Fondo straordinario con il quale si vorrebbe fronteggiare questa emergenza, iscritto nella proposta di legge 110/2022 presentata dalla giunta regionale il 9 maggio, e tra l’altro ancora ferma in commissione, prevede lo stanziamento di appena 500 mila euro. Praticamente briciole utili solo a far fare campagna elettorale a qualche loro candidato in vista delle prossime amministrative, imparagonabili ai sostegni erogati dalla precedente Amministrazione regione, ammontanti a circa 2 milioni di euro”.

“Di ben altro spessore – aggiunge Mangialardi – e pienamente condivisibile, è invece la piattaforma presentata il 25 maggio dalle associazioni di categoria e dai sindacati della pesca al sottosegretario Battistoni, che prevede tra le varie proposte l’estensione del credito di imposta anche al secondo trimestre 2022, l’erogazione di indennizzi per fronteggiare il caro energia, la proroga delle scadenze fiscali, l’attivazione di strumenti di sostegno al reddito dei pescatori che vedono le proprie buste paga duramente falcidiate dal caro gasolio e l’erogazione immediata dell’indennità di fermo pesca del 2021. Sarebbe davvero utile che la giunta Acquaroli mettesse per un attimo da parte le esigenze elettorali del centrodestra e, oltre a rivedere la propria politica per l’intero settore, incapace di dare sia risposte contingenti che soluzioni strutturali, si adoperasse per sostenere la vertenza nazionale del mondo della pesca”.



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