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orlature, prezzi al rialzo. Mattiozzi, CNA: "Rischiamo di perdere competitività. Il nostro è un settore da ri-formare"

FERMANO - Giugno rovente per i calzaturifici: dopo i costi alle stelle per materiali ed energia, ora si registra un’anomala impennata delle orlature, con i tomaifici che impongono prezzi e condizioni al rialzo.

Le imprese del distretto ci hanno segnalato maggiorazioni tra il 20 e il 30% - riferisce Paolo Mattiozzi, Presidente regionale e territoriale Calzature e Pelletterie di CNA Federmodalavorazioni che fino a qualche settimana fa si pagavano, in media, 5 euro al pezzo, oggi possono anche superare i 7 euro. Le aziende che lavorano con margini già piuttosto stretti sono in difficoltà”.

Si lavora a pieno ritmo per l’invernale, grazie anche ad una forte ripresa della domanda: “Si tratta di aumenti improvvisi e non preventivabili – spiega Michele Mercuri, delegato per le calzature di CNA Federmoda Fermoche incidono in maniera forte sulla competitività delle imprese. Le aziende lavorano in base a listini stilati almeno 6 mesi fa, quando una situazione del genere era impensabile. Davvero difficile rivedere i prezzi adesso, si rischia di perdere vendite e ne va del rapporto instaurato con la committenza”.

CNA Federmoda Fermo segnala una tendenza in atto da inizio mese: “L’aumento in alcuni casi è vertiginoso, e arriva in un momento in cui la stagione produttiva è nel suo culmine. E’ una partita che si gioca su una fase molto delicata della produzione della scarpa – dice Mattiozzicome quella dell’orlatura, di cui conosciamo le criticità. Tante le figure in uscita, per le quali il distretto fa ancora fatica a trovare le professionalità giuste per la sostituzione”.

A questo punto, se le imprese dovessero ritoccare i prezzi in ragione del maggiore costo dell’orlatura “ci dovremmo settare sui costi della Toscana – chiarisce Mattiozzie perderemmo l’ottimo rapporto qualità prezzo che ha fatto conoscere il nostro distretto in tutto il mondo”.

La chiave di volta, evidentemente, è ancora una volta la formazione, come ribadisce il Presidente Mattiozzi: “Il settore deve essere ri-formato, per non perdere competitività. Come CNA Federmoda ribadiamo la necessità di sostegni alle imprese per realizzare progetti di formazione interna, quella formazione continua che permetterebbe l’implementazione delle figure che mancano. Investimenti che, uniti a maggiori controlli sul commercio sleale, riuscirebbero a diminuire la pressione sull’impresa, già gravata dall’alto costo del lavoro, dalle conseguenze delle crisi economica e pandemica e, da ultimo, dai maggiori costi energetici e dei materiali”.

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