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Fermo è la provincia con meno assegni protestati e cambiali d’Italia nel 2017

FERMANO - Meno fallimenti, crollo di cambiali e di assegni scoperti, puntualità nei pagamenti. Le imprese marchigiane tra le più virtuose in Italia: nei primi sei mesi del 2018 in testa per diminuzione dei protesti (-30,4%) e al quinto posto per puntualità nei pagamenti. Infatti il 42,5% delle imprese onora i propri crediti prima della scadenza e il 41,3% paga comunque entro 30 giorni dalla scadenza. In flessione nelle Marche anche i fallimenti, passati da 417 nel 2016 a 347 nel 2017 (-70). Fermo, a quota 334, è la provincia con meno assegni e cambiali protestati d’Italia, mentre quella con il record più alto è Pesaro Urbino (3.080) seguita da Ancona (2.481), Ascoli Piceno (1.840), Macerata (1.551). Resta pesante il numero delle aziende fallite dall’inizio della crisi: tra il 2009 e giugno 2018 4.023 imprese marchigiane (soprattutto commercio, ma anche servizi, edilizia e manifatturiero) hanno portato i libri in tribunale.

“Questa l’analisi del Centro Studi CNA Marche – commenta Irene Mancinelli, direttore della sede fermana di SRGM – Società Regionale di Garanzia Marche – sono numeri che potrebbero dare speranza, ma il dato va ben contestualizzato. Protesti, liquidazioni, cessazioni e procedure concorsuali non sono che l’atto finale di un lungo periodo di resistenza. Protesti e fallimenti di oggi sono appunto l’atto finale di una crisi di ieri, storicizzano un’epoca già vissuta. Oggi il Fermano – prosegue Mancinelli - denuncia segni tangibili ed incontrovertibili di una nuova crisi, stavolta fortemente centrata sul settore della calzatura. Il rischio è che la resa dei grandi, oggi e negli anni immediatamente futuri, si traduca nella fine di una miriade di piccoli, di un intero indotto di micro imprese che, già logorate da anni di crisi, non hanno più la forza di ripensarsi in un mercato e in un contesto economico di grande mutevolezza”.

“La situazione attuale pone esigenze di capitalizzazione per le imprese più piccole – aggiunge il Presidente Territoriale CNA Fermo Paolo Silenzi - le banche, per la concessione del credito, devono cominciare a valutare non solo i bilanci aziendali, ma anche i businnes plan delle imprese come criteri di merito creditizio. Un ruolo importante in questo senso possono averlo le associazioni di rappresentanza, come CNA, insieme al loro confidi di riferimento, SRGM, perché conoscono le imprese, i loro bilanci, i loro percorsi ed i loro progetti”.

“Va richiamata l’attenzione su questi segnali – concludono Silenzi e Mancinelli – per questo accogliamo con favore il risultato raggiunto dal Tavolo Provinciale per la Competitività e lo Sviluppo, che ha ottenuto l’impegno del Governo per la firma del decreto per l’area di crisi complessa entro due settimane, la cui istituzione è un’azione concreta per la salvaguardia del futuro prossimo del distretto calzaturiero”.

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