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Per la rassegna "Non a voce sola" incontro con Paolo Crepet

PETRITOLI - Non a Voce Sola è la rassegna che nasce come percorso di conoscenza all’interno del mondo femminile in tutte le sue declinazioni e che nel corso delle sue edizioni si è confermata come luogo del dialogo tra generi. Giunta alla sua tredicesima edizione, quest’anno ha scelto come tema predominante “il Salto” liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Silvia Ferrara, madrina di Non a Voce Sola 2022. Nel concetto di “salto” si racchiude la nostra antichissima storia, fatta di giganteschi e fulminei passi che si tramutano nella comprensione dello spazio, del tempo, dell’hic et nunc da parte di uomini e donne. Venerdì 29 luglio, alle ore 21,15, presso l‘orto dell‘asilo del Palazzo delle Clarisse di Petritoli, lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet parlerà del salto dell‘intelletto umano verso la sistematicità, in un intervento provocatorio dal titolo Il Metodo Crepet.

In relazione a recenti fatti di cronaca nei quali i giovani sono protagonisti di crimini particolarmente gravi, sottolinea la necessità sempre più urgente di educare su nuove basi. Per Crepet occorre una sorta di “risorgimento” dal punto di vista etico e morale: un’educazione efficace, infatti, richiede tempo e sensibilità, deve iniziare dalla prima infanzia e la famiglia deve ridiventare un punto di riferimento, fatto di regole, attenzione, cura e ascolto. Iperprotettiva e sempre pronta a derogare dalla funzione educativa che dovrebbe caratterizzarla, la famiglia è carente di regole che possano indirizzare i comportamenti di adolescenti e giovani oggi lasciati sempre più a se stessi, educati con un lassismo che li disorienta e li indebolisce. I fatti di cronaca che sempre più spesso si leggono sui giornali (bullismo, violenza, addirittura omicidi, anche dei genitori) ci mettono di fronte a un disastro pedagogico senza precedenti. Adolescenti senza identità, incapaci di autonomia e di senso critico, addirittura inclini all’odio. Un’educazione con la E maiuscola dovrebbe, invece, alimentare quelle caratteristiche che nutrono l’autostima nei bambini e nei giovani, incentivando una creatività sempre più compromessa dall’utilizzo indiscriminato delle nuove tecnologie. Il percorso educativo deve riappropriarsi di punti di riferimento autorevoli, quali erano un tempo la famiglia, la comunità educante e, soprattutto la scuola che si dovrebbe ricondurre alla funzione autorevole che ha avuto in passato.

Paolo Crepet è psichiatra e sociologo, tra i più noti e stimati in Italia. Laureatosi in Medicina e Chirurgia e poi in Sociologia, si specializza in Psichiatria. Dopo la laurea, trascorsi tre anni all’ospedale psichiatrico di Arezzo, uno dei cosiddetti “manicomi aperti”, decide di lasciare l’Italia e, prima di trasferirsi in India, lavora in vari paesi, tra cui la Danimarca, il Regno Unito, la Germania, la Svizzera e la Repubblica Ceca. Poi insegna a Toronto, a Rio de Janeiro e ad Harvard. Rientrato in Italia accetta l’invito di Franco Basaglia, che gli propone di seguirlo a Roma dove inizia la loro collaborazione. Dopo una seconda laurea in sociologia scrive vari volumi su temi di grande rilevanza sociale pertinenti alla psichiatria. Collabora con varie istituzioni (regioni, comuni e lo stesso Ministero della Sanità) su importanti progetti e ricerche, senza mai interrompere la sua fitta attività di scrittore e divulgatore, che si arricchisce anche di diversi libri di narrativa. Impegnato per anni sui temi dei problemi giovanili, del suicidio, della disoccupazione e del disagio sociale, dall’89, per un certo periodo ha insegnato come professore a contratto di Psichiatrica Sociale presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Napoli e proseguito come docente di Culture e linguaggi giovanili presso il corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università di Siena. In oltre quarant’anni di carriera ha pubblicato, in Italia e all’estero, numerosi articoli scientifici, libri di saggistica e romanzi. Spesso ospite di trasmissioni di approfondimento e talk show, partecipa come opinionista ed esperto su tematiche pertinenti all’ambito della famiglia e del disagio sociale in genere.

L’evento è ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

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