PENNA SAN GIOVANNI – Penna San Giovanni ritrova il suo cuore culturale. Dopo oltre due anni di chiusura per ristrutturazioni, il teatro comunale, inaugurato lo scorso marzo, ha riaperto le sue porte là dove si erano chiuse: con il Festival Storie. Un filo che si ricongiunge, un cerchio che si chiude per riaprirsi su nuove possibilità di racconto e di condivisione. A inaugurare questa nuova stagione, fortemente voluta dal sindaco Stefano Burocchi, è stato “C’è tempo tour” di e con Laura Marziali, attivista oncologica ormai voce simbolo di una rinascita possibile. Una scelta non casuale: ottobre è il mese dedicato alla prevenzione femminile, in particolare contro il tumore al seno, e con la testimonianza intensa di Marziali il Festival Storie ha saputo farsi ancora una volta specchio della vita reale, dove la fragilità si intreccia alla forza.
Sul palco, Laura è sola. Un pannello alle sue spalle proietta paesaggi, frammenti di natura, mentre suoni di macchinari e battiti di cuore scandiscono un tempo sospeso tra memoria e presente. “Un racconto – spiega l’artista – che attraversa sofferenza e speranza, dolore e felicità, pause e ripartenze. È memoria di stanze bianche e silenzi sospesi, ma anche di incontri capaci di generare nuova fiducia. Un intreccio di emozioni che ci ricorda come ogni attimo sia unico e irripetibile.”
La sua voce non è solo testimonianza personale: diventa racconto collettivo. In scena si fanno spazio le storie di chi vive o ha vissuto la malattia oncologica, dei caregiver, del mondo medico. Il tono è diretto, a tratti ironico, sempre autentico. Nei dialoghi con Armida (interpretata da Candy Castellucci), compagna di stanza realmente esistita, emerge la complicità tra donne che affrontano insieme la paura, trovando nella leggerezza una forma di resistenza.
Accanto a lei, anche se dietro le quinte, la sorella Clara Marziali, che presenta la serata e la sostiene come fa ogni giorno nella vita reale, condividendo con Laura l’impegno nell’associazione “C’è tempo ODV”, a cui vanno i proventi dello spettacolo. Una storia familiare, sì, ma dal respiro nazionale: la battaglia civile di Laura ha contribuito in modo decisivo all’approvazione della legge sul diritto all’oblio oncologico, votata all’unanimità dai due rami del Parlamento, restituendo dignità e nuove possibilità a chi ha conosciuto la malattia.
Sostenuto anche dal Lions Club Amandola Sibillini, rappresentato dalla presidente Pisana Liberati, l’evento ha visto un pubblico partecipe e commosso. Al termine, il sindaco di Penna San Giovanni è salito sul palco insieme a Laura, al direttore artistico del festival Manu Latini e tutti i protagonisti della serata: un abbraccio simbolico tra istituzioni, cittadini e arte.
“Grazie per essere qui, per sostenerci – ha detto Laura nel finale – non è sempre facile ascoltare queste storie, ma senza di voi non siamo nulla. Ora scendo e ci abbracciamo”. E lo ha fatto davvero: scendendo tra la gente, trasformando il teatro in un luogo di umanità condivisa. Il Festival Storie conferma così la sua vocazione più autentica: raccontare la vita attraverso le voci di chi la attraversa. E mai come in questa serata il suo nome è apparso così giusto. Perché “C’è tempo” non è solo il titolo di uno spettacolo, ma un invito universale: a vivere, ricordare, abbracciarsi.