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"Notte della ricerca - La tecnica spettacolare nell'oltremondo dantesco", spettacolo degli allievi del Montani

FERMO - Lo staff del Tombolone Scientifico del “Montani”, nella Notte della Ricerca, presenta una originale lettura tecnico-scientifica della Divina Commedia, con un viaggio fra Inferno, Purgatorio e Paradiso, per una celebrazione STEAM del capolavoro dantesco. Il Dantista Francesco Fioretti favorirà l’intreccio autentico fra l’approccio dell’umanista e quello del tecnico alle terzine Dantesche.

Sabato 30 settembre alle ore 17,30, nella Chiesa di San Filippo Neri a Fermo, gli allievi del “Montani” creeranno piacevoli sinestesi ricreando l’azoto e l’ossigeno del vento della passione che trasporta Paolo e Francesca, spiegheranno i principi fisici che permettono la riflessione, la rifrazione e la formazione dell’arcobaleno, fenomeni descritti perfettamente dalle terzine di Dante.

Si rifletterà insieme sull’ignavia che porta ad oscillare senza mai scegliere, osservando una sorprendente reazione oscillante. Si scoprirà il Dante matematico che parla di serie numeriche, dell’infinito e del Dio Geometra certo.

Al microscopio si osserverà di cosa pullula il fango dei golosi e l’effetto dell’alcol descritto dal Sommo Poeta sarà lo spunto per riflettere sulla fermentazione alcolica da parte dei lieviti. La meccanica sorprendente del motore Stirling esemplificherà l’importanza metaforica del Motore per Dante.

La scienza “nascosta” nella Divina Commedia saprà meravigliare i curiosi mediante la contaminazione fra il linguaggio tecnico e quello artistico. Nel linguaggio comune arte e tecnica appartengono a categorie antitetiche. Ma in greco “techne” vuol dire proprio “arte”, entrambe infatti necessitano di intuito creativo, talento e dedizione, qualità non dicotomiche che al “Montani” cerchiamo di coltivare e condividere.

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