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Non solo Castel Clementino e Farfensi: le tracce picene e romane a Montegiorgio e Servigliano

L'insediamento dei Piceni nelle Marche si deve a una vecchia tradizione, quella della “sacra primavera”. Le cronache antiche raccontano come furono i Sabini a dar vita a questi insediamenti, omaggiando gli Dei. A questi veniva offerto tutto ciò che nasceva tra il 1° marzo e il 30 aprile. Mentre per gli animali era previsto il sacrificio, i bambini una volta divenuti adulti avevano il compito di colonizzare nuove terre, tra queste Fermo e il Fermano. L'arrivo dei Galli nella parte settentrionale e dei Siracusani ad Ancona, spinse Roma a stipulare un trattato coi Piceni. Gli accordi non vennero rispettati e la regione fu soggiogata da Roma.

Segni dei Piceni e della “sacra primavera” si ritrovano ancora oggi in manifestazioni come “Sciò la pica” a Monterubbiano, dove la pica è identificata come l'uccello di Marte, che richiama il picchio simbolo delle Marche. In Valtenna, oltre che a Belmonte Piceno e Falerone, sono presenti anche altri frammenti di storia di queste antiche civiltà rivali. Nonostante la provenienza precisa sia ancora in discussione, Servigliano dà il nome a una stele in arenaria e conservata presso il Museo Archeologico della Marche, ad Ancona. In paese, sono presenti resti di epoca romana come una porzione di muro in zona Borgo Leopardi. L'area, ripulita, verrà mostrata al pubblico in occasione dell'inaugurazione di un parco adiacente nella prima metà di luglio. Inoltre, tracce dell'epoca romana sono presenti anche in un'antica villa romana in località Santa Maria del Piano.

A Montegiorgio sono diversi i reperti piceni e romani raccolti dall'archeologo locale Gian Battista Compagnoni Natali. Parecchi risalgono al Piceno IV e V e provengono da rinvenimenti tombali concentrati prevalentemente nelle contrade Caprella e Montamboni. Alcuni sono altrove, come al Museo archeologico di Jena in Germania, ma diversi sono presenti nella ex sede comunale in via Roma, visitabile dalle 9 alle 13, dal lunedì al sabato fino a settembre. Per maggiori informazioni si può telefonare allo 0734.952067 o al 331.8175375.


Silvia Ilari

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